>ANSA-IL-PUNTO/COVID: E-R, 'peggio della prima ondata'



(ANSA) - BOLOGNA, 10 MAR - Altro che terza ondata, questa, "in termini di impatto, per noi è la prima ondata". Regge ma è sotto pressione il sistema ospedaliero di Bologna per la valanga di ricoveri conseguente al picco di contagi di coronavirus. Il quadro è delineato dal dg dell'Ausl che segnala anche carenza di personale, in particolare anestesisti e infermieri. In tutta la regione, dove le province con misure più 'leggere', da fascia arancione semplice, restano solo Piacenza, Parma e Ferrara, con le ultime due a rischio rosso, l'aumento di contagi frena leggermente ma i ricoveri aumentano ancora.
    I nuovi positivi di oggi sono 2.155, sulla base di 41.414 tamponi. Si contano anche 43 morti (i più giovani sono un uomo di 47 anni di Bologna e uno di 54 di Ferrara) e crescono a ritmo molto sostenuto i ricoveri che in terapia intensiva sono 333, ben 26 in più di ieri. Circa la metà dei nuovi contagiati, 1.018, è asintomatica. La provincia di Bologna, con 694 casi (dei quali 33 a Imola) è sempre al centro dell'attenzione, seguita da Rimini (282), Reggio Emilia (272) e Ravenna (269).
    A Bologna, spiega Bordon, "nella seconda ondata avevamo un picco di ricoveri che ci sembrava altissimo" ma era niente rispetto ad oggi. "Ora tra tutti gli ospedali della rete - Ausl, Sant'Orsola e privato accreditato - abbiamo 1.160 persone ricoverate. Di queste 199 in terapia intensiva e subintensiva", il doppio di novembre. "Abbiamo trasformato tutto il trasformabile ma il timore è che non ci basti ancora". Oggi era in programma una nuova riunione Ausl su "altre aggiunte e riconversioni".
    Da ieri nel Bolognese anche l'ospedale di Bentivoglio è stato interamente trasformato in Covid-hospital. La preoccupazione dell'Ausl non riguarda tanto i posti letto attivabili e struttura ma la carenza di personale: "Anestesisti non ce n'è, ne servirebbe un'altra ventina. Ci servirebbe anche una quarantina di infermieri" e "abbiamo problemi a reclutare Oss con contratti a tempo determinato". La prossima sarà ancora una settimana "di passione" per i ricoveri. L'auspicio è che gli ospedali bolognesi tornino "a respirare" per fine aprile.
    La situazione più che a Bologna città risulta critica nei paesi dell'area metropolitana dove soprattutto a livello familiare scoppiano di continuo focolai pericolosi in rapporto alla popolazione totale. Per questo ad esempio scatta un'iniziativa d'attacco a Castel D'Aiano, 1.800 anime sull'Appennino, dove c'è un'incidenza schizzata alle stelle di nuovi casi e per questo si procederà nel weekend con tamponi a tappeto e da lunedì vaccini a tutti, dai 65 anni in su.
    In Romagna invece si registra l'ennesimo caso di rifiuto del vaccino da parte di una operatrice socio-assistenziale di una Rsa che si è ammalata, contagiando sei ospiti. La struttura, di Cesena, ora è isolata e sono state interrotte le visite dei parenti anche all'interno della stanza degli abbracci. (ANSA).
   









Altre notizie



Attualità