Covid:Aris Lombardia,ancora nessuna certezza su ristori 2020



(ANSA) - MILANO, 08 LUG - Gli istituti sociosanitari religiosi lombardi, che hanno contribuito alla gestione del Covid, ancora oggi non hanno "certezze sui ristori regionali e nazionali, e questo ad ormai oltre 6 mesi dalla fine del 2020".
    Lo rileva Nicola Spada, neo presidente di Aris Lombardia (Associazione Religiosa degli Istituti Sociosanitari), che riunisce oltre 50 tra ospedali, case di cura, Irccs, Rsa e centri di riabilitazione.
    "E' necessario che alle promesse delle istituzioni seguano i fatti e su questo punto chiederemo l'apertura di un tavolo a livello regionale", annuncia Spada, che è anche direttore generale del Fatebenefratelli della Provincia Lombardo-Veneta dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio.
    Secondo Spada, la "riforma del terzo settore è ancora incompiuta e per certi versi di complessa applicazione per istituzioni di ispirazione religiosa e di grandi dimensioni. La riforma è valida ma va a mio avviso migliorata". Tra le richieste che Aris Lombardia avanzerà alla Regione, ci sarà quella "di sostenere finanziariamente i nostri enti, soprattutto i più piccoli, che non sono ancora in grado di capire come chiudere i conti del 2020. Oltre ai ristori - prosegue - lo scorso anno Aris ha rinnovato il contratto nazionale del comparto a fronte di risorse promesse a tutti i livelli (Ministero, Conferenza Stato Regioni, Regione) che tuttavia non sono concretamente arrivate, aprendo voragini finanziarie in un anno già orribile per altri noti motivi". E infine, conclude Spada, va smontato "il processo in atto, mediatico e non solo, di demonizzazione delle Rsa. Il sistema va migliorato potenziandone gli aspetti di integrazione, ma oggi le Rsa Aris sono tra i luoghi più sicuri per i nostri anziani". (ANSA).
   









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