Leucemia mieloide, risultati promettenti da nuova terapia orale



(ANSA) - ROMA, 24 GIU - "La combinazione orale decitabina/cedazuridina e venetoclax ha fornito risultati preliminari molto promettenti e potrebbe rappresentare in futuro un'importante opzione terapeutica". Così Adriano Venditti, ordinario di Ematologia presso l'Università Tor Vergata di Roma, in occasione della presentazione dei dati dello studio clinico di fase 1/2 sull'utilizzo della combinazione nei pazienti (di età pari o maggiore di 75 anni o comorbidità) con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi non idonei alla chemioterapia di induzione standard, durante la 30/ma edizione del Congresso europeo di ematologia (Eha). La formulazione è stata sviluppata per consentire la somministrazione orale giornaliera di decitabina per cinque giorni, dal giorno 1 al giorno 5 di ogni ciclo di 28 giorni.
    Nello studio la remissione completa è risultata del 46%, con tempo medio di raggiungimento di 2,4 mesi. L'80% l'ha mantenuta a 6 mesi e il 75% a 12 mesi. Il 98% dei partecipanti ha riportato eventi avversi di grado 3 o superiore, più comunemente neutropenia febbrile (49,5%), anemia (38,6%) e neutropenia (35,6%).
    "La leucemia mieloide acuta è una neoplasia ematologica. In tutta Europa l'incidenza è in aumento a causa dell'invecchiamento generale della popolazione. Infatti, la malattia colpisce soprattutto persone oltre i 55-60 anni", continua Venditti. "Si calcola che i nuovi casi l'anno diagnosticati in Italia siano circa 3500-4000 e i più colpiti risultano essere gli uomini. La futura possibilità di disporre di una terapia completamente orale rappresenterebbe un cambiamento decisivo tanto in termini di impatto sulla qualità della vita di questi pazienti che di gestione del carico assistenziale e ospedaliero". (ANSA).
   









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