Recalcati, neomelanconia colpisce nuove generazioni



(ANSA) - UDINE, 17 MAR - "Le neomelanconie descrivono una tendenza del nostro tempo, presente soprattutto nelle nuove generazioni, a isolarsi e staccarsi dal legame, al vivere nel chiuso piuttosto che nell'aperto. Una tendenza che era già presente prima della pandemia, ma la pandemia l'ha amplificata e diffusa epidemicamente, rendendola una fobia sociale, perché il contatto con l'altro è diventato perturbante e minaccioso". E' il parere dello psicoanalista Massimo Recalcati, che all'Università del Friuli ha tenuto il seminario "Il paradigma securitario e le nuove melanconie", inserito tra quelli di estetica curati da Luca Taddio nel corso di laurea in Filosofia e trasformazione digitale del Dip. Studi umanistici e patrimonio culturale.
    "Le neomelanconia indica una spinta a trovare rifugio e protezione dalla vita, staccandosi dalla vita - ha proseguito Recalcati - e colpisce il fatto che siano le nuove generazioni le più interessate, dato che la giovinezza dovrebbe essere invece l'età dove la vita esige l'aperto. Invece ci troviamo di fronte a molti casi in cui il disagio giovanile prende la forma della passione per il chiuso - ha aggiunto - e tutte le dipendenze patologiche, compresa quella tecnologica, rientrano in questo quadro che la pandemia ha rafforzato - ha concluso - mostrando che l'altro è il luogo di trasmissione di un'infezione mortale". (ANSA).
   









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