Battiston, in pericolo progetti spaziali con Russia



Dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a Marte, la guerra in Ucraina mette a serio rischio la collaborazione con la Russia, fino a qualche settimana fa considerata indispensabile per affrontare  le sfide dei grandi programmi di esplorazione spaziale. " In pochi giorni sono state messe in discussione o sospese  collaborazioni scientifiche che avevano richiesto decenni di preparazione”, dice all'ANSA il fisico Roberto Battiston, già presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Si intravede, osserva, “un radicale cambiamento di scenario nei rapporti tra le grandi potenze nel settore spaziale". 

Per il fisico “sarebbe un vero peccato se andasse in crisi il modello di collaborazione che ha permesso la realizzazione e l’operazione della ISS per piu’ di 20 anni: si tratterebbe di una ipoteca sul futuro dell’esplorazione spaziale”.   

La guerra sta cambiando molte cose: “se da un lato mostra l’importanza della "new space economy", con le immagini  in tempo quasi reale di Planet ed i servizi  internet forniti dalla Starlink di Elon Musk, dall’altro sta mettendo in crisi le collaborazioni scientifiche con la Russia”. Come capita anche in altri settori scientifici di frontiera “nell’attività spaziale gli investimenti sono così ingenti che è impossibile separare gli aspetti scientifici da quella istituzionale. Nel momento in cui vanno in crisi i rapporti fra i Paesi vengono fuori le difficoltà”. Salta agli occhi quanto sta accadendo sulla Stazione Spaziale, dove la Russia ha smesso di collaborare agli esperimenti scientifici tedeschi e annuncia che le sanzioni potrebbero compromettere la capacità dei suoi razzi cargo di assicurare il periodico riposizionamento in orbita della ISS; gli Stati Uniti, a loro volta, controllano altri aspetti come l’alimentazione elettrica: “se la collaborazione  dovesse venire meno, si porrebbero innumerevoli problemi da risolvere. Forse ognuno potrebbe avere una soluzione ma a fronte di costi e rischi che si potrebbero evitare. C’è anche il problema degli astronauti della Nasa che dovrebbero tornare a Terra con la Soyuz, come dovrebbe accadere il 30 marzo per Marc Vande Hei."

Anche il sogno della ricerca di tracce della vita su Marte è appeso a un filo e si attende con ansia di conoscere l’esito delle decisioni dell’ESA sulla  missione ExoMars 2 il cui lancio è previsto in settembre e che e’  basata una collaborazione tra l' agenzia spaziale europea (Esa) e russa (Roscosmos). 

“L’inizio della  guerra in Ucraina  è stato così rapido e drammatico da non permettere al mondo scientifico di proteggere gli investimenti e le collaborazioni scientifiche in corso", dice ancora Battiston. “Si è sviluppata una situazione  imprevedibile, per nulla incoraggiante: se la collaborazione sulla ISS o su ExoMars si interrompesse ci vorranno tempi lunghi per ricostruire la necessaria  fiducia che ha caratterizzato la collaborazione degli ultimi 30 anni fra le agenzie spaziali russa, americana ed europea. I rapporti istituzionali non possono prescindere dall’accordo politico fra le potenze spaziali. Il futuro potrebbe riservarci una polarizzazione nei rapporti spaziali, oltre che sui temi di  materie prime ed energia”, osserva “con conseguenze negative sulle collaborazioni scientifiche e sull’esplorazione dello spazio”. 









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