Fisica:ricercatore Palestina,programma Ictp luce fine tunnel



(ANSA) - TRIESTE, 09 GIU - Il primo evento organizzato nell'ambito del programma "Fisica senza frontiere" dall'Ictp Centro di fisica teorica Abdus Salam di Trieste, nel 2012, fu in Palestina, all' Università di Birzeit. Mohammed Faraj era un giovane universitario di biofisica ma fu tanto affascinato dal corso di fisica delle particelle dell'Ictp, frequentato quasi per caso, che decise di cambiare indirizzo di studio.

Lungimirante: cominciò una carriera che lo ha portato proprio all'Ictp a Trieste, dove lavora nel progetto Udine-Ictp-Atlas, diretto dalla scienziata Marina Cobal e Bobby Acharya.

"Cominciai Fisica delle particelle dopo la scoperta del Bosone di Higgs - racconta oggi Faraj - Conclusi il master laureandomi all'Università di Birzeit, poi vinsi una borsa di studio messa in palio da una fondazione per le scienze del Kuwait, sempre tramite l'Ictp". Era il 2017 e venne per la prima volta all'Ictp, per il dottorato. "Finito il PhD qui, nel 2020, ho fatto il Post Doc all'Università di Shanghai, uno dei migliori atenei al mondo, per un anno e mezzo". In realtà, a causa del Covid, il Post Doc lo ha frequentato a distanza, dalla Palestina, e nel 2022 è tornato qui, assunto come ricercatore post doc all'Ictp e associato all'Infn.

"Per molti studenti questo progetto è la luce in fondo al tunnel, uno dei pochissimi modi per conoscere le opportunità che ci sono nel mondo, in Europa - commenta Faraj, che oggi ha 33 anni, ed è sposato con una donna palestinese dalla quale ha avuto un bimbo, nato a Trieste - E' importante anche per conoscere i risultati più recenti della ricerca e fatti pratici come, ad esempio, avere un cv competitivo con altri studenti del mondo".

Tramite il progetto di Fisica senza Frontiere dell'ICTP, inoltre, Faraj ha avuto anche l'opportunità di andare in Giordania per visitare SESAME, il Sincrotrone nato nel 2017 come sforzo collettivo degli scienziati e dei governi delle nazioni del Medio Oriente, sotto gli auspici dell'UNESCO.

Insomma, "per me è stata una esperienza fantastica, sono entrato in contatto con istituti italiani e internazionali. Voglio restituire l'aiuto ricevuto aiutando gli studenti più giovani, soprattutto palestinesi". (ANSA).









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