l'esperto

Vaiolo delle scimmie, in Europa il ceppo meno aggressivo del virus

Il virologo: "Colpisce la fascia d'età scoperta dal vaccino. Dobbiamo capire perché si è diffuso fuori dall'Africa"



ROMA. Quello che sta circolando in Europa e del quale è stata ottenuta la sequenza genetica, è il ceppo meno aggressivo del virus del vaiolo delle scimmie, quello originario dell'Africa occidentale, ma resta da capire quali siano lecause di questa diffusione fuori dal continente africano, osserva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca. "Dal punto di vista scientifico è importante capire perché il virus si sia diffuso fuori dall'Africa, senza alcuna connessione apparente fra gli individui infetti, con casi che non sarebbero associati né a viaggi in Africa né all'importazione di animali malati", rileva l'esperto.

"Dal punto di vista sanitario non c'è allarmismo - prosegue - perché al momento ci sono stati soltanto casi di malattia lieve; inoltre l'infezione è avvenuta nella fascia d'età compresa fra 20 e 50 anni e questo è indicativo perché è la fascia scoperta dal vaccino del vaiolo. Questo - aggiunge - fa supporre che il vaccino contro il vaiolo copra ancora a distanza di anni".

Per Broccolo "un altro motivo di preoccupazione, ma non di allarme, è che lamalattia, a differenza del Covid-19,non è asintomatica e non passa inosservata, ma è ben visibile per le vescicole su mani, piedi e viso".

L'attenzione, di conseguenza, "in questo momento è soprattutto di natura scientifica: si tratta di capire perché fino al 13 maggio si osservavano solo una manciata di infezioni confinate in Africa e in altri Paesi solo pochissimi casi sporadici, legati a soggetti provenienti dall'Africa o al l'importazione di animali infetti". Dal 13 maggio, prosegue Broccolo, "assistiamo a un fiorire di infezioni, apparentemente non connesse fra loro. Questo potrebbe significare che non è avvenuta alcuna infezione interumana". Ci si domanda, per esempio, se il virus stia mutando e se stiano avvenendo mutazioni che ne facilitino la diffusione e se i casi connessi fra loro derivino dallo stesso ceppo o da ceppi indipendenti.









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