A Santa Cristina si balla il tango con l’argentino Diaz Acosta 

Itf 15 mila dollari. Il 18enne si aggiudica la finale tutta sudamericana succedendo nell’albo d’oro al germanico Peter Helle, che nella finale  dello scorso anno superò in due set l’astro nascente Jannik Sinner Il brasiliano del Tc Runggg Wilson Leite in tre set per 6-7(7), 6-1, 6-2 


Daniele Magagnin


Santa cristina. Si tinge dei colori argentini il torneo di Santa Critina. Il 18enne Facundo Diaz Acosta si aggiudica la finale tutta sudamericana della seconda edizione del torneo ITF „Val Gardena Südtirol Raiffeisen”, svoltosi sulla terra battuta di Santa Cristina con una dotazione di 15.000 dollari di montepremi. Il giovane argentino succede nell’albo d’oro al germanico Peter Helle, che nella finale dello scorso anno superò in due set (6:1 6:3) l’astro nascente del tennis internazionale, l’altoatesino, 17enne da due giorni Jannik Sinner, appena entrato nei primi mille del mondo, poi destinato a scalare le classifiche mondiali fino al numero 130 di oggi, da fresco diciottenne. Facundo Diaz Acosta, numero 620 del mondo ha battuto nel match decisivo il brasiliano Wilson Leite in tre set per 6-7(7), 6-1, 6-2, conquistando oltre ai 10 punti ATP in palio anche 1.944 euro di montepremi. Il 27enne brasiliano di stanza al Tc Rungg, Wilson Leite (ATP 560) si è invece dovuto accontentare invece di 1.145 euro e 6 punti ATP, che lo proietteranno la prossima settimana nei top 530 della classifica mondiale.

Il tennista brasiliano ha mancato il suo sesto titolo singolare in carriera nel circuito ITF e la personale doppietta, visto che sabato si era aggiudicato il doppio in coppia con l’italiano Marco Bortolotti. Facundo Diaz Acosta ha brindato invece al suo primo successo nel circuito ITF. Il 18enne argentino, l’anno scorso numero 6 della classifica mondiale Juniores, fino al match di finale non aveva ceduto neanche un set. Ieri però ha perso il primo parziale dopo aver sprecato due set point nel tiebreak, di misura per 7-6(7). Nel terzo gioco Leite ha ceduto la battuta, poi ha piazzato il break del 3:3, poi il tiebreak. Diaz Acosta ha però subito reagito, strappando Leite nel secondo parziale due volte il turno di battuta, al secondo e al sesto gioco, imponendosi per il netto 6-1. Dominio argentino anche nella terza, decisiva frazione di gioco. Leite ha perso il servizio al terzo gioco finendo sotto 2:1 e poi al settimo gioco consentendo a Diaz Acosta di involarsi sul 5:2. Dopo due ore e 22 minuti di gioco Diaz Acosta ha trasformato il suo primo match point per il 6-2 finale. Grande prova dell’argentino, che al primo turno aveva eliminato anche il brissinese Manfred Fellin in due set. Facundo Diaz Acosta, numero 6 del seeding è approdato alla finale dopo essersi imposto all’esordio all’altoatesino Manfred Fellin 6:2 6:3, per poi eliminare l’austriaco Jakob Aichhorn 6:4 7:5 negli ottavi, prima di conquistare una prestigiosa quando sorprendente affermazione nei quarti a spese di Pietro Rondoni, il 25enne di Vercelli, numero 490 del mondo, testa di serie numero uno del seeding gardenese piegato in poco più di due ore di gioco e al termine di due intensi e combattuti set con il punteggio di 7:6(5) 6:2, riscattando lo stop (in due set) subito il primo agosto nel torneo di Bolzano. In semifinale, il classe 2000 (15 dicembre), mancino, di Buenos Aires (ATP 626) ha messo sotto anche il 23enne l’olandese Mick Veldheer, reduce successo a spese del britannico Toby Martin, in un match terminato dopo tre set e tre ore e 5’. Diaz Acosta ha piegato Veldheer con un perentorio 6:1 6: in 64’ di gioco. L’argentino completa il “trittico altoatesino” con una finale vinta. La scorsa settimana nel torneo del Rungg, dopo aver superato l’altoatesino Pietro Orlando Fellin di due set, era stato eliminato in tre set dal poi finalista Riccardo Balzerani. Il percorso di Wilson Leite, il brasiliano destrorso, di casa al Tc Rungg, testa di serie numero 4, ATP 560, classe 1991 (6 novembre) è stato altrettanto importante. Dopo aver superato nel primo turno il qualificato Andrea Picchione, negli ottavi ha avuto la meglio contro Alessandro Pecci, wid card, con il punteggio di 6-0, 6-4, si è sbarazzato nei quarti della grande sorpresa, Federico Campana, giocatore italiano proveniente dalle qualificazioni per 6:0 6:4 per imporsi poi in semifinale alla testa di serie numero due, il 28enne italiano Marco Bortolotti, in tre set e poco più di tre ore di gioco per 6:3 3:6 7:5. Leite e Bortolotti, insieme, hanno poi vinto il doppio, a spese della coppa tutta italiana formata da Alessandro Coppini e Augusto Virgili, in due set e 70’ di gioco per 6:3 6:4. A Bolzano dopo aver battuto il bolzanino Weis in due set, si era poi arreso al terzo set al poi vincitore Riccardo Balzerani, mentre sulla “terra di casa” del Rungg, dopo aver superato il doppio scoglio delle qualificazioni, nel main draw aveva eliminato l’italiano Luca Giacomini in due set, per poi cedere alla seconda testa di serie, Francesco Forti. Leite, dopo essersi illuso a fine primo set, ha visto sfumare il suo sesto titolo singolare in carriera nel circuito ITF. Sarà per un’altra volta per il ragazzo che ha iniziato a giocare a tennis a 9 anni e non ha più smesso. Si è allenato e ha giocato in Brasile, fino a poco più di un lustro fa, quando si è trasferito in provincia di Bolzano per allenarsi al Tc Rungg con Manuel Gasbarri. La storia di Wilson Leite è un libro aperto. Il ragazzo nato il 6 novembre 1991 nella città di Rio de Janeiro può considerarsi "Carioca" a tutti gli effetti, nel massimo rispetto del termine risalente al periodo coloniale e derivante dal nome del Rio Carioca, il fiume che fornì l'acqua potabile ai primi abitanti di Rio. "Carioca" sono dunque "coloro che hanno bevuto le acque del Carioca", quindi solo gli abitanti della città di Rio. Quelli e nello Stato di Rio DIAde Janeiro vengono invece chiamate fluminenses e identificare come “Carioca” i brasiliani di altre regioni può essere offensivo. Accertato questo, il "Carioca doc" Leite, brasiliano trapiantato in Alto Adige si racconta. "Bisogna allenarsi molto per e si gira il mondo come una trottola, ma è bellissimo. Wilson Leite ormai da diversi anni fa il tennista a tempo pieno, ma ha avuto anche il tempo di studiare, grazie all'università telematica brasiliana online che gli ha consentito di sostenere un percorso in Business & Administration.















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