«A Tokyo io vado per vincere» 

Trento. Fanno quasi girare la testa tutti questi fenomeni dello sport, tutti assieme e tutti a Trento. Tanto che, alla fine, ti sembra quasi normale avere a pochi passi da te, al Teatro Sociale, la...


Luca Petermaier


Trento. Fanno quasi girare la testa tutti questi fenomeni dello sport, tutti assieme e tutti a Trento. Tanto che, alla fine, ti sembra quasi normale avere a pochi passi da te, al Teatro Sociale, la “Divina” Federica Pellegrini, il “cannibale” Eddy Merckx e il re dei 400 ostacoli Edwin Moses, uno che ha corso e vinto 107 finali consecutive tra il 1977 e l’87.

Tutto questo (e molto altro) è il Festival dello Sport, inaugurato ieri al Sociale dalla«più grande atleta italiana di sempre», come l’ha definita il direttore de “La Gazzetta” Andrea Monti: Federica Pellegrini. La “Divina” (capelli raccolti, completo blu scuro e tacco vertiginoso) ripercorre con la consueta lucidità il suo ultimo anno, dalla delusione post Europeo all’incredibile oro ai mondiali in Corea, mentre proprio le immagini di quella gara scorrono sul maxi schermo e lei le commenta con la naturalezza di chi è consapevole della propria forza: «Quel giorno ero molto tesa, ma in acqua da tanti anni non sentivo quella bracciata. Ero considerata la vecchietta, mi davano per spacciata ma quando ai 150 metri ero ancora lì davanti ho capito che avrei vinto perché il mio segreto è proprio quello: amo controllare le gare, essere lucida dall’inizio alla fine e quando all’ultima vasca le altre rallentano io invece accelero. E vinco». Ovazione.

Un docuflm per il 2020

Dopo l’oro mondiale Federica è tornata in vasca per preparare l’Olimpiade di Tokyo 2020. Il direttore Monti le chiede se ci andrà per fare un’ultima «passerella planetaria» in vista del ritiro o se ci crede davvero: «È troppo faticoso per fare una semplice passerella» - replica Federica. «Quello che succederà non si può sapere, ma io mi alleno sei ore al giorno in vasca per vincere». E annuncia che sta girando un docufilm sul suo percorso di avvicinamento proprio a Tokyo 2020.

Il Piano B

L’anno prossimo Federica Pellegrini avrà 32 anni ed è ora di pensare ad un piano B, dopo l’annunciato ritiro. Ma c’è, all’orizzonte, un piano B? Lei non si sbilancia: «Sto leggendo il libro di Greta Thunberg. Mi piace questa ragazzina che grida in faccia ai potenti che non stanno capendo in c..... Ora ho troppo poco tempo, ma quando smetterò mi piacerebbe impegnarmi in qualcosa».

Un piano per lei, però, già ce l’ha il presidente del Coni Giovanni Malagò: «Un posto nel Cio sarebbe ideale, ma non sarà facile. Anche se parliamo di Federica Pellegrini, per essere eletti ci vogliono i voti. Ma Federica è una secchiona, può fare qualsiasi cosa e soprattutto può dare un grande valore aggiunto a tutto lo sport».

Gli altri fenomeni

Dopo gli interventi di Fugatti, Andreatta, del presdiente di Rcs Urbano Cairo, di Maurizio Fondriest e di Gianni Valenti della Gazzetta, Diletta Leotta e Massimiliano Rosolino (uno showman nato) hanno presentato anche Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico al quale il pubblico in sala ha riservato un applauso speciale quando ha parlato dei “suoi ragazzi”: «Gente come Alex Zanardi, Bebe Vio, Martina Caironi e tutti gli altri sono atleti con la A maiuscola che ritrovano nello sport una parte di ciò che la vita ha tolto loro. Sì, sono anche loro dei fenomeni».













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