Adam Ondra: «All’oro olimpico preferirei una via 9C+»

Trento. Il re dell’arrampicata mondiale Adam Ondra, 26 anni, mostra la forza del suo immenso talento quando confessa al pubblico adorante in Piazza Santa Maria Maggiore che sì, anche lui - il...



Trento. Il re dell’arrampicata mondiale Adam Ondra, 26 anni, mostra la forza del suo immenso talento quando confessa al pubblico adorante in Piazza Santa Maria Maggiore che sì, anche lui - il superman delle falesie - ha dei limiti: «Dopo aver liberato una via di 9C (unico al mondo, ndr) penso forse di poter tentare un 9C+, ma non oltre. Il 10A non è alla mia portata. Forse tra 30 anni qualcuno ce la farà, non io».

Eccolo Adam Ondra, il ceco che ha alzato a livelli finora impensabili l’asticella dell’arrampicata sportiva ma che - scherzi del destino - ancora non si è qualificato per le Olimpiadi di Tokyo 2020, le prime che prevedono l’arrampicata come specialità. Lui ci scherza su: «È vero, mi manca ancora la qualificazione, ma non dovrei avere grossi problemi ad ottenerla» - sorride sornione, mentre il suo popolo lo ammira in un filmato in cui sfida la forza di gravità lungo una via in falesia che pare impossibile.

Qualificazione a parte, le Olimpiadi (seppur su specialità non proprio confacenti alla sua tecnica) possono rappresentare per Ondra la definitiva consacrazione del più grande: «L’oro sarebbe un sogno e infatti mi sto allenando duro, soprattutto su boulder e velocità, due disciplina che richiedono una preparazione specifica che io ancora non ho».

A 26 anni compiuti il 5 febbraio, Ondra è ormai un veterano. Al suo attivo ha oltre 1500 salite tra l’8A e il 9C di cui quasi 700 “a vista”, come il suo ultimo capolavoro: la via “Just do it” un 8C+ in Oregon: «Arrampicare a vista (senza alcuna prova, ndr) è stimolante - ha detto ieri rispondendo alle domande del giornalista Simone Battaggia - perché devi studiare la via da sotto e la conoscenza della roccia si può rivelare utile, anche se a volte ti aspetti un appiglio buono e poi te ne ritrovi uno cattivo. E poi è bella la sfida dell’”one shot”: o riesci a chiudere la via oppure non hai più tentativi».

Qui in Trentino Ondra è di casa. Nella zona di Arco - ha confessato - sta lavorando ad un ambizioso progetto che potrebbe portare all’apertura di un’altra via di 9C. Ma oltre alle nuove vie, Adam, ama ripercorrere le vecchie vie che hanno fatto la storia dell’arrampicata, con una consapevolezza che lo guida: «So che con la mia attività sto scrivendo una parte di storia di questo sport, ma prima di scrivere il futuro è importante capire e conoscere anche il passato fatto di grandi arrampicatori che hanno contribuito ad alzare l’asticella delle difficoltà».

E comunque, se gli chiedete se preferisce un oro olimpico ad una via 9C+, il “rock climber” che c’è in lui vi risponderà senza esitazione: «Il 9C+, non ci sono dubbi». Questo è Adam Ondra, il superman delle falesie.

LU.PE.













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