Alaphilippe sogna di arrivare a Parigi con la maglia gialla

Parigi. Passato l’esame dei Pirenei non senza qualche difficoltà, Julian Alaphilippe non ha tempo per godersi l’ultimo giorno di riposo al Tour de France 2019. Le Alpi avranno il compito di decretare...



Parigi. Passato l’esame dei Pirenei non senza qualche difficoltà, Julian Alaphilippe non ha tempo per godersi l’ultimo giorno di riposo al Tour de France 2019. Le Alpi avranno il compito di decretare vincitori e vinti della Grande Boucle e l’ultima settimana di corsa vedrà a sorpresa, rispetto ai pronostici iniziali, il 27enne corridore francese Deceuninck-Quick Step vestire i panni del favorito. Tutto può ancora succedere, ovviamente, ma il transalpino, professionista dal 2014 e trionfatore alla Milano-Sanremo del 2019 e alla Freccia Vallone del 2018 e 2019, è pronto a difendere con le unghie e con i denti la maglia gialla frutto di tanti sacrifici e di due tappe (così come lo scorso anno) già portate a casa. «Non avrei mai immaginato tutto questo - le parole del diretto interessato in una affollata conferenza stampa - Non so se sia realistico pensare di difendere la maglia gialla sino a Parigi, non mi sto nemmeno ponendo la domanda».«Però - prosegue - sono molto contento di quello che ho fatto finora e voglio che continui. Per questo ho intenzione di dare tutto sino alla fine». Pedalare in gruppo con la casacca da leader, assicura, «è un grande privilegio e sicuramente mi dà un ancora più forza. È un onore essere la maglia gialla del Tour e sto dando tutto ogni giorno. Non so cosa succederà nei prossimi giorni ma di sicuro continuerò a difenderla: più ci avviciniamo a Parigi e più le sensazioni sono diverse, speciali, ma so che la parte difficile deve ancora arrivare. Non voglio sognare, ma ho intenzione di dare il massimo». Alle sue spalle progettano il ’ribaltonè il campione uscente, il britannico Geraint Thomas (Team Ineos), secondo a 1’35’’, l’olandese Steven Kruijswijk, (Jumbo-Visma), terzo a 1’47’’, il francese Thibaut Pinot (Groupama-Fdj), quarto a 1’50’’, e il colombiano Egan Bernal (Team Ineos), quinto a 2’02’’. Tra i big non ci sono italiani: i due più attesi, Fabio Aru (Uae Emirates) e Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), sono così attardati in classifica da poter sperare solo di mettere a segno una stoccata in alta quota. Domani, martedì, il Tour riprende con la 16esima tappa, la Nimes-Nimes di 177 chilometri con un percorso più che adatto ai velocisti rimasti nel plotone. La montagna è però in agguato e saranno le ultime frazioni a decretare un verdetto che la tradizionale passerella dei Campi Elisi potrà soltanto formalizzare.















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