Alps Hockey League ad un bivio 

Hockey. A seguito della positività accertata di un giocatore – i Rittner Buam sono in quarantena e la partita Renon – Lubiana prevista per sabato all’Arena Ritten è stata rinviata. C’è l’ipotesi di interrompere per tre settimane-un mese il campionato transfrontaliero 


MARCO MARANGONI


Bolzano. Quella che doveva essere una settimana soft sotto l’aspetto sportivo per l’Alps Hockey League potrebbe diventare quella della svolta, delle decisioni importanti da prendere visto il dilagare della pandemia di Covid-19 in tutti e tre le Nazioni interessate. A seguito della positività accertata nello spogliatoio – un giocatore – i Rittner Buam sono in quarantena e la partita Renon – Lubiana prevista per sabato all’Arena Ritten è stata rinviata a data destinarsi.

Il torneo transfrontaliero italo-austro-sloveno si trova difronte ad un grande punto interrogativo se decidere di interrompere per tre settimanE-un mese il campionato.

Una decisione tutt’altro che facile da prendere. C’è chi è propenso per l’interruzione, c’è chi è propenso a proseguire “ad oltranza” nonostante le difficoltà legate ai protocolli.

Oggi in occasione della videoconferenza con i membri del board dell’Alps sarà fatto il punto della situazione anche per capire gli scenari futuri. Nel frattempo la DEL tedesca è pronta a “mille soluzioni” come quella di iniziare il 18 dicembre e concludere la stagione il 7 maggio.

Andiamo con ordine.

Ieri mattina è arrivata la comunicazione del rinvio del match del Renon.

Un nuovo rinvio che va a sommarsi a quelli della fase del “Return-2-Play” (domani a Selva ci sarà Gherdeina – Asiago). Tommaso Teofoli, consigliere nazionale per l’hockey in seno alla Federghiaccio, oltre all’operatività e al prosieguo dell’Alps è preoccupato per il futuro delle società.

«Se il contingentamento degli spettatori era già un problema serio, adesso con le porte chiuse la situazione diventa molto complicata per la sopravvivenza delle società: ogni singola partita ha un costo – ha detto Teofoli –. Gli spettatori servono per fare cassa e pagare il costo delle partite. Generalmente il costo è quello degli arbitri, dei cronometristi, degli steward (maschere), le ore ghiaccio: direi che il costo va da 1.500 a un massimo di 3.000 euro».

Parlando dei protocolli e del futuro dell’Alps, il responsabile dell’hockey azzurro dice che «le squadre sanno come comportarsi, il protocollo sta funzionando perché quando ci sono casi i team vengono stoppati e le partite rimandante».

Rispondendo alla domanda se l’Alps è a rischio, il consigliere nazionale dice, «al momento la situazione è quella di offrire un campionato regolare senza pubblico ma se ci saranno blocchi tra Nazioni si dovrà intervenire in base agli scenari che il board aveva previsto in estate».

Quali sono gli altri piani dell’Alps?

«Se ci sarà un blocco nei confronti di una sola Nazione, il torneo proseguirà tra le squadre che possono viaggiare mentre nel Paese bloccato si svolgeranno partite a carattere locale – spiega Teofoli –. Se ci sarà un blocco delle frontiere con una impossibilità di viaggio, ci sarà match solo tra squadre della stessa nazionalità».

Le “1000 opzioni” della DEL

La massima lega tedesca sta pensando a un modello con un girone principale ma senza spareggi. L’amministratore delegato Gernot Tripcke della DEL ha detto che «questa è una opzione ma siamo totalmente flessibili e abbiamo 1000 opzioni». Se quest’idea prevarrà la stagione inizierà effettivamente il 18 dicembre e si concluderebbe il 7 maggio 2021. Altri format prevedono meno partite nel round principale ma in quel caso si svolgerebbero i playoff. La prima fase vedrebbe le squadre suddivise in due gironi, Nord e Sud finalizzato alla riduzione dei costi di alloggio e del contagio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Assemblea

Amministrazione di sostegno: in Alto Adige 3.600 «fragili»

La direttrice Rigamonti: «Servono ulteriori finanziamenti provinciali per sostenere le associazioni e chi si rende disponibile ad aiutare gli altri». Il Tribunale di Bolzano conta più di 500 nuovi procedimenti l’anno 


Valeria Frangipane

Attualità