Beccalossi, più di un mese di coma: il racconto della moglie Danila
In un’intervista al Corriere della Sera sono stati ripercorsi i momenti drammatici iniziati il 9 gennaio – quando un amico lo trovò in stato confusionale, prima di scoprire di avere un’emorragia cerebrale
MILANO. A quattro mesi dal malore che lo ha colpito, torna a parlare la famiglia di Evaristo Beccalossi, a pochi giorni dal suo 69° compleanno. È la moglie Danila, in un’intervista al Corriere della Sera, a ripercorrere quei momenti drammatici iniziati il 9 gennaio, quando un amico trovò l’ex campione dell’Inter in stato confusionale nella sua abitazione. Portato d’urgenza alla Fondazione Poliambulanza di Brescia, una tac ha rivelato un’emorragia cerebrale.
Due giorni dopo, la situazione è andata in escalation: Beccalossi entrò in coma e fu ricoverato in terapia intensiva. “I medici ci dissero chiaramente: non sappiamo se arriverà a domani”, ricorda la moglie. Le prime notizie furono condivise con il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, e con gli ex compagni dello scudetto del 1980, che da anni si tengono in contatto tramite una chat quotidiana. L’assenza del “Becca” da quel gruppo fece subito scattare l’allarme. “Oriali e Bordon furono i primi a sapere. Quando Canuti andò a trovarlo, scherzò portandogli le Marlboro: gli occhi di Evaristo vibrarono”.
Tra le tante dimostrazioni d’affetto, anche un messaggio vocale commovente da parte del presidente della FIFA Gianni Infantino, che lo volle tra le “Legend” e non ha mai nascosto la propria ammirazione per lui. Le prime reazioni coscienti di Beccalossi arrivarono a fine febbraio, proprio nel giorno di Pasqua: “Si rese conto che era entrato in ospedale a Natale ed era uscito a primavera”, racconta Danila.
Numerosi gli amici che si sono stretti attorno a lui: da Altobelli a Enrico Ruggeri, da Nicola Savino a Max Pezzali, fino ad Aldo Serena. Ora per Beccalossi è iniziato un lungo percorso di rieducazione. “Come da calciatore, non ama allenarsi: sbuffa ogni volta che deve andare in palestra”, sorride la moglie.
Segue ancora l’Inter, seppur con qualche distrazione. E quando la figlia Nagaja, prima della semifinale di Champions contro il Barcellona, gli ha chiesto chi avrebbe raggiunto la finale, lui ha risposto senza esitare: “L’Inter, ovvio”.