Bolzano, c’è tensione sul ghiaccio 

Hockey EBEL. Allenamento turbolento e interrotto mercoledì sera, con coach Beddoes che dopo 20’ ha richiamato e strigliato i biancorossi Colpa della poca attenzione mostrata da gran parte dei giocatori durante alcuni normali esercizi. Qra non si può più fallire, da stasera col Dorbirn 


Thomas Laconi


Bolzano. Al Palaonda il vento della crisi deve ancora soffiare, ma la tensione sembra già discretamente alta. Stasera, dopo due settimane di assenza, l'Hockey Club Bolzano Alto Adige Alperia torna davanti ai propri tifosi per affrontare Dornbirn, ultima forza del campionato di EBEL. Appuntamento alle 19.45 in via Galvani, per un match molto delicato e se qualcuno, giusto per la cronaca, pensasse che si tratterà di una passeggiata di salute contro una compagine ancora a secco di vittorie nei 60 regolamentari, rischia di prendere un grosso granchio. Dopo la brutta serata di Innsbruck, rispetto a tutte le cose negative che i Foxes biancorossi hanno messo in mostra, serve un’altra reazione di orgoglio, ma intanto il clima, come già detto, non è certamente dei migliori nel bunker biancorosso.

Nervi a fior di pelle.

Il motivo? Semplice. Nel corso dell’allenamento di mercoledì, il coach Clayton Beddoes ha richiamato la truppa negli spogliatoi dopo appena 20 minuti di ghiaccio. Sono volate parole forti e il tecnico canadese non le ha certo mandate a dire ai suoi. Colpa della poca attenzione mostrata da gran parte dei giocatori durante alcuni normali esercizi di uscita di zona. Risultato? Nervi a fior di pelle, Beddoes infuriato che è tornato negli spogliatoi e Alberga che, prima di abbandonare il ghiaccio, ha frantumato un bastone contro la balaustra, solamente lui sa se in segno di stizza o forse di disapprovazione.

Poco importa, alla fine. Il momento è questo, delicato, e l’impressione, senza dar giudizi prematuri nei confronti dei singoli protagonisti, è che il tecnico del Bolzano (che dopo Innsbruck aveva giudicato inaccettabile la prestazione della squadra, ndr) stia faticando parecchio a imporre la propria filosofia e anche la disciplina, mentre questo Bolzano non riesce ancora a trasformarsi in una squadra vera, nella quale tutti remano compatti, con la stessa cadenza e la stessa forza. Il termine “anarchia” potrebbe anche calzare bene, ma forse è eccessivo. Rimane una risposta da attendere: i risultati e magari la fine di quel rendimento camaleontico, che sta penalizzando l’Hockey Club Bolzano nell’umore e nei risultati, impedendo la crescita reale dei Foxes.

Oggi dunque si riparte dal Dornbirn che arriva in casa, al Palaonda, prima della lunga trasferta in Ungheria. E se la svolta non dovesse avvenire, è lecito attendersi qualche riscontro da parte del numero uno biancorosso Dieter Knoll.

Torna Arniel, Miceli out.

Al Palaonda si affrontano due squadre in difficoltà.

«Abbiamo lavorato sull’approccio alla gara – spiega l’attaccante biancorosso Sebastien Sylvestre – lavorando con particolare attenzione nei dettagli. Dobbiamo giocare due gare intense e dare tutto per provare a fare punti in questo weekend».

Sull’obiettivo non si discute, dunque, l’ideale in casa Bolzano sarebbero 6 punti, ma la storia recente lo ha insegnato, questa truppa deve pensare partita per partita, senza guardare troppo oltre. In stagione i biancorossi, finora, non hanno mai vinto due gare di fila. Intanto, quel che è certo è che i Foxes ritrovano il faro dell’attacco, Jamie Arniel, che tornerà a guidare il primo blocco. Sempre out Angelo Miceli. Nel Dornbirn a roster anche il grande ex Robin Gartner, campione Ebel nel 2018 con i biancorossi.

Altri tempi... Meglio pensare al presente, provando a costruire il futuro.

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