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Djokovic: «Spero che la vicenda Sinner si risolva al più presto: per lui non è facile»

Il campione serbo parla da Shangai: «Il nostro sistema non funziona. Il livello di gioco che Jannik ha mostrato dall'inizio di questa vicenda è impressionante»



SHANGAI. Novak Djokovic ha auspicato che il caso di Jannik Sinner, il numero uno del mondo per due volte risultato positivo a un anabolizzante ma scagionato dall'International Tennis Integrity Agency prima di un ricorso da parte dell'Agenzia Mondiale Antidoping (Wada), venga risolto "il più rapidamente possibile", e ha sottolineato le "incongruenze del sistema".

Secondo Djokovic, attuale n. 4 del mondo, "deve essere molto difficile per Sinner", la cui sospensione è stata richiesta dalla Wada. "Il livello di gioco che Jannik ha mostrato dall'inizio di questa vicenda è impressionante", ha sottolineato Djokovic, che a Shangai torna in campo poco più di un mese dopo essere stato eliminato al terzo turno degli US Open.

"Per me è chiaro che il nostro sistema non funziona correttamente - ha detto ancora il vincitore di 24 tornei del Grande Slam e dell'oro olimpico a Parigi -. Ci sono troppe incongruenze, troppi organi di governo, e il caso Sinner da solo non dà affatto una buona immagine del nostro sport".













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