Ezio Zermiani: «L’elettrico anche nella Formula Uno»

Il presidente della Scuderia Dolomiti: «Conosco Jean Todt, per questo lo dico. Tempo cinque anni e il cambiamento avverrà»


di Alessandro Zucali


BOLZANO. Dai box della Formula 1 alle gare di regolarità a sfondo "verde".

Ezio Zermiani, presidente di Scuderia Dolomiti e cronista storico della Rai, vive con Mendola History lo stesso entusiasmo professionale e personale dei tempi "della velocità".

Crede nel progetto green car e nell'innovazione alla mobilità come un discepolo guarda alla Verità.

Zermiani, come è andata questa edizione?

«Se esistesse un misuratore di stanchezza e se questo fosse direttamente proporzionale allo sforzo organizzativo...allora abbiamo offerto il 100%».

E il percepito dal pubblico?

«Probabilmente quello percepito non è maggiore del 70%, perché "accettare" simili innovazioni e sistemi così sbalorditivi rispetto al passato non è facile».

Dove è arrivata la manifestazione di quest'anno?

«Al punto di non ritorno. Le auto elettriche e ibride saranno sempre più protagoniste e questo ce lo dicono i partecipanti, gli sponsor, il gradimento del pubblico».

Quindi gli obiettivi futuri saranno di altra natura?

«Certo, perché il concetto "verde" ormai viaggia senza le nostre spinte. Dobbiamo, invece, mantenendo il tracciato della Mendola come base e anima, scoprire nuovi tracciati per far conoscere meglio una terra come la nostra, benedetta da Dio per rarità di splendore».

D'altronde la regolarità agonistica è maggiormente questo aspetto...

«Senz'altro, per questo puntiamo molto sui contesti, ma anche sulla distanza. Il regolarista è un marciatore e quest'anno gli abbiamo offerto 384 chilometri di gara».

Dalla velocità pura della storica gara al dolce andamento regolare...

«Questa è una via indicata dal nostro tempo, non per questo meno stimolante».

A proposito delle auto elettriche in senso più ampio, come vede applicabile questo sistema con le competizioni ad alta velocità?

«Conosco troppo bene Jean Todt, presidente della F.I.A., per pensare che in 5 anni la Formula 1 stessa sarà elettrica».

Cinque anni? Siamo alle porte allora...

«Certamente, ma sarà così e poi iniziamo a comprendere che l'elettrico non ha nulla di cui vergognarsi rispetto al motore tradizionale, perché in fatto di emozioni, velocità ed adrenalina è efficacissimo, guidare un’auto elettrica non è certamente fare un passo indietro nemmeno sotto l’aspetto agonistico».

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