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Greg Ireland getta la spugna «Non allenerò il Bolzano» 

Hockey. Il tecnico canadese, impegnato ad Egna nel raduno della Nazionale, annuncia la fine dell’avventura coi Foxes Per conoscere il nuovo coach dei biancorossi, che sarà affiancato da Armani, bisognerà attendere ancora qualche giorno


Thomas Laconi


BOLZANO. La storia tra Greg Ireland e l'HCB Alto Adige Alperia si chiude ufficialmente dopo 587 giorni. Un periodo, non infinito, terminato in un afoso pomeriggio di agosto. Oggi (ieri per chi legge) la parola fine al rapporto l'ha messa Greg Ireland, che ai nostri microfoni ha dichiarato di volere guardare avanti e di voler voltare definitivamente pagina. «Non sarò più l'allenatore del Bolzano – ha spiegato al termine dell'allenamento mattutino della Nazionale al raduno di Egna – è inutile aspettare ancora».

Tutto finito. Un divorzio che ormai era nell'aria da tempo, nonostante, soltanto tre giorni fa, il sergente Greg, sempre da Egna, avesse dichiarato di sentirsi ormai bolzanino, pronto a tenere una porta aperta ad un eventuale accordo. In questo breve lasso di tempo, però, Ireland, non ha ricevuto i segnali che aveva sperato. Niente accordo tra le parti, niente contratto, niente futuro insieme. Bolzano volta pagina, Ireland pure, pronto per focalizzare la sua attenzione esclusivamente sul Blue team e a rincorrere quel sogno chiamato Giochi Olimpici. La fumata bianca, questa volta, non è arrivata. Il finale a lieto fine, quello consumato in extremis un'estate fa (era il 13 agosto) dopo mesi di trattative e proposte, resta dunque incompiuto. E forse, dietro a questo annuncio improvviso di Ireland, che chiude un rapporto intenso e vissuto tra il coach e l'ambiente biancorosso, si cela la strategia dei Foxes e di Dieter Knoll. Già, perché il numero uno del Bolzano pare avesse già deciso di cominciare un'altra era, con un altro allenatore da affiancare all'assistente Fabio Armani. Bolzano, dunque, aveva già deciso di non andare al rinnovo del coach, puntando su altri profili. Entro domenica, massimo lunedì, si dovrebbe conoscere il nome del successore di Ireland. Insider di Via Galvani sono certi che il mistero sarà finalmente svelato. Intanto Ireland ha gettato la spugna e la telenovela hockeystica dell'estate si chiude, senza rimpianti e una trattativa perennemente in fase di stallo. Non certo l'addio che Ireland avrebbe immaginato di consumare.

Ireland: «Inutile aspettare»

Sul ghiaccio di Egna, la Nazionale sta sudando, per avvicinarsi al meglio alla prima semifinale della Dolomiten Cup in programma venerdì sera contro i campioni in carica di Augsburg. Uscite di zona, powerplay, lavoro in zona di difesa, negli angoli. Un repertorio vastissimo, che Ireland e i suoi assistenti osservano con grande attenzione, Ireland è sul pezzo, si fa sentire, poi esce dal ghiaccio e si chiude nello spogliatoio. Non è il solito Ireland: stanco, pensieroso, ma anche determinato a chiudere questa storia infinita. «Non potevo attendere oltre – spiega Ireland – è inutile attendere ancora e aspettare segnali che non arrivano. Devo e voglio pensare solamente alla Nazionale, a questi ragazzi e al torneo Preolimpico, un appuntamento molto importante per l'hockey italiano. Se arriveranno altre proposte se valuterò al ritorno da Riga».

Fine dispaccio. Poche ma semplici parole, cariche di emozioni. Fine di un rapporto, quello tra Knoll e Ireland, intenso, all'insegna del rispetto reciproco, mai però decollato fino in fondo.

Il dopo Ireland

Dieter Knoll è alle prese con il passaggio più difficile e delicato della sua estate. Trovare il sostituto di Ireland, alle condizioni del Bolzano (niente contratti pluriennali) e in tempi brevi più che una una ricerca pare essersi trasformata in una pirobazìa. Nelle ultime giornate il nome più gettonato pare essere quello di John Torchetti, coach esperto, con esperienza in NHL, reduce da una stagione da capo allenatore in Quebec Major Junior Hockey League. Questa pista però pare essersi un po' raffreddata, alla pari dell'ipotesi che porta a Doug Mason, volto noto in Ice Hockey League, dove ha diretto fino alla fine di dicembre i Graz 99ers. Tra i papabili ci sarebbe anche Mike Haviland, tecnico con esperienza in NHL (da assistente) e AHL (come head coach), reduce da alcune stagioni in NCAA a Colorado.

 













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