Hero Dolomites  Leonardo Paez eroe colombiano 

Selva gardena. Una splendida "mezza dozzina". Per la sesta volta Leonardo Hector Paez taglia per primo il traguardo della Hero Dolomites Südtirol, la gara di mountain bike marathon più lunga e più...



Selva gardena. Una splendida "mezza dozzina". Per la sesta volta Leonardo Hector Paez taglia per primo il traguardo della Hero Dolomites Südtirol, la gara di mountain bike marathon più lunga e più dura in assoluto. Il colombiano si aggiudica l’edizione del decennale, bissa il successo dello scorso anno e incide a titoli cubitali il proprio nome nell’albo d’oro per la sesta volta (2012, 2013, 2014, 2016, 2018, 2019), in otto partecipazioni. Alla soglia dei 37 anni (il 10 luglio), il colombiano è l’eroe per antonomasia della manifestazione dal grande fascino, che per la maggior parte degli oltre quattromila biker partiti di buon mattino dal centro di Selva Gardena in direzione Dantercepies (2.298 m) ha come obiettivo unico e prezioso la conquista di quell’ambita maglia con la scritta Hero per poter dire di aver portato a termine da veri eroi, all’insegna della sofferenza e della gioia, la gara più dura di tutte. Tradizionale percorso marathon di 86 km e ben 4.500 metri di dislivello, in alternativa il tracciato di 60 km con un dislivello minore, comunque molto impegnativo: 3.200 metri. Partenze scaglionate, con coloro che hanno pagato la quota “charity” per finanziare Sporthilfe allineati subito dietro i big. Sui passi la neve de “l’inverno di maggio” è ancora presente accanto ai fangosi sentieri del tracciato. Una sola “correzione forzata” riguardante il percorso breve con una breve deviazione nella zona di Passo Pordoi per evitare di finire nella neve. Ci sono il presidente federale Renato Di Rocco e quello provinciale Nino Lazzarotto a dare il via accanto a Gerhard Vanzi, “deus ex machina” della complessa, imponente, funzionale macchina organizzativa, attenta a ogni dettaglio e pronta a diventare internazionale nel 2020, esportando il format prima a Dubai e poi in Tailandia con il brand Hero World Series. Il colombiano Paez parte subito forte e a Dantercempies fa registrare 50” su un quartetto di inseguitori formato da Daniele Mensi, dal campione d'Europa Alexey Medvedev, da Diego Arias e dallo svizzero Urs Huber, che due settimane fa gli tolse il successo in volata alla Ortler Bike Marathon. Discesa in val Badia e, dopo Corvara ascesa ai 2.157m. di Pralongià, poi il Campolongo e Arabba. Il battistrada incrementa gradualmente in vantaggio, mentre sul gruppo degli inseguitori rientra il tricolore marathon Samuele Porro insieme a Michele Casagrande, che poi perde terreno. Salita ai 2.351 m. del Sourasass e poi il Passo Pordoi a 2.239 m. Paez transita con ben 4’14” di vantaggio sull’elvetico Urs Huber e sul compagno di squadra Arias Cuervo, chiamato a “marcare stretto” lo svizzero. Ad una trentina di secondi dai due all’inseguimento Porro con qualche decina di metri di vantaggio su Medvedev, poi, scaglionati Longo e Mensi. Discesa dal Pordoi a Canazei per imboccare la via verso Passo Duron (2.280 m). In discesa il brivido: Paez cade, sbatte con il braccio e si ferisce al ginocchio destro, che sanguina, ma il colombiano risale in bici, stringe i denti negli ultimi venti chilometri, dopo quattro ore di corsa. Il fuggitivo incrementa il vantaggio: oltre 5’ su Huber, quasi 6’ si Arias Cuervo e Porro. Ultimo strappo impegnativo strappo e poi giù verso Selva. Paez vola e taglia il traguardo dopo 4 ore 30'52'', secondo gradino del podio allo svizzero Urs Huber (terzo lo scorso anno), a quattro minuti dal vincitore. Un altro colombiano a completare il podiso: Arias Cuervo stracca nel finale il campione italiano marathon Samuele Porro, quarto a 6’. Sesto posto per il trentino Tony Longo, sesto Alexey Medvedev, settimo l'altoatesino Fabian Rabensteiner, ottavo il bergamasco Johnny Cattaneo e decimo il livignasco Mattia Longa. Il vincitore del percorso corto maschile (60 km) è il ligure Marco Rebagliati (3 ore 21’38”), che riscatta i posti d’onore del passato. Secondo a oltre 3’ l’altoatesino Klaus Fontana, capace di staccare sul Pordoi Andrea Righettini, finito terzo a quasi 6’ dal vincitore. Giù dal podio Marco D'Agostino Marco. Quinto l’altoatesino Michael Wohlgemuth. In campo femminile, sul passo Sella, ultima ascesa del percorso, la tricolore marathon Mara Fumagalli transita con 1’ sulla sciatrice finlandese Sini Alusniemi e quasi 2’ su Katazina Sosna. La campionessa italiana capisce di potercela fare e in discesa si lancia a tutta velocità. Chiude i 60 km in 3 ore 31’38”. A 1’25” Alusniemi, a 2’29” Sosna. Quarta Elena Gaddoni poi, nell’ordine, Maria Cristina Nisi, Gaia Ravaioli e Silvia Scipioni. D.M.













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