I sessant’anni del “Cumenda” 

Compleanno. La carriera da giocatore la inizia nelle giovanili della Virtus Don Bosco, che lo fa esordire in prima squadra, e poi prosegue col Bolzano  Dei biancorossi diventa anche allenatore. Infine l’esperienza dirigenziale, grazie alla quale si dimostra infallibile scopritore di talenti locali


FILIPPO ROSACE


Bolzano. Il “Cumenda” compie sessant’anni. Uno dei volti conosciuti ed apprezzati del calcio altoatesino è quello di Fausto Grandi, il cui percorso è stato impresso da un nobile passato da giocatore e da una più recente, ma altrettanto prestigiosa, carriera da dirigente. Perché “Cumenda”? Sin dal suo avvio, Fausto Grandi ha puntellato la carriera calcistica presidiando la zona centrale della linea difensiva con eleganza, ordine e saggezza tattica. «Dal punto di vista calcistico non era un fenomeno – ricorda mister Bertinato - ma aveva una grande personalità e nonostante la normale stazza fisica si faceva rispettare in campo. Già allora era un dirigente, ma in campo».

Qualità che il “Cumenda” ha saputo trasferire anche nella “vita” calcistica successiva, quella vissuta a calcare i campi da calcio e le periferie alla ricerca di talenti in erba da allevare e, successivamente, consegnare alla storia del calcio locale e nazionale. E di talenti il nostro “Cumenda” ne ha scoperti davvero tanti. Ma andiamo con ordine. Fausto Grandi è nato calcisticamente nel settore giovanile della Virtus Don Bosco, cantera in biancoverde che, nel segno della gloriosa tradizione, custodiva i “piedi buoni” di quei giovani bolzanini in attesa di passare al calcio dei grandi. Debutto che per Fausto Grandi arrivò, appena sedicenne, nella stagione 1976-1977 sempre con la maglia virtussina. Fu quella la rampa di lancio che proiettò l’attuale Ds della Virtus Bolzano al centro delle attenzioni dei tifosi biancorossi, visto che nella stagione successiva il “Cumenda” passò alla juniores del Bolzano che annoverava, tra gli altri, Roberto Perissinotto e Beniamino Migliucci. Approdo che per Grandi rappresentò l’ingresso in quella nuova famiglia alla quale avrebbe dedicato quasi tre lustri di calcio attivo per poi passare ad intraprendere la carriera di allenatore. Fausto Grandi fu il protagonista di stagioni importanti, disputate al fianco dell’indimenticato Albano Canazza, Massimo Bertinato, Gianni Mori, “Gatto” Caliari, Volger, Brunetti, Zanetti. Il percorso con la maglia biancorossa iniziò in serie C (quella unica, ndr) per poi proseguire in C2, passando successivamente al ritorno in Eccellenza, dopo la fusione del conio bolzanino con quello della Nuova Bolzano. Un serio infortunio alla caviglia costrinse il “Cumenda” ad appendere le scarpette al chiodo, ma non di abbandonare le scene. Il nostro, difatti, nei primi anni novanta cominciò a sedere, da secondo, sulla panchina del Bolzano Calcio, sino alla stagione 1995-1996 quando, con il Bolzano in Eccellenza, al “Cumenda” fu affidata la conduzione della prima squadra dopo il forfait di Ventura ed Alban. «Le cose andarono così – rimarca Franco Murano, ai tempi DG del Bolzano Calcio – la squadra era gestita inizialmente da Alban, Ventura e Grandi. Dopo poche giornate i primi due si dimisero e Fausto accettò di andare avanti da solo. La sua maggiore qualità? È uno di poche parole ma che sa tramettere molta tranquillità…non ricordo una parola fuori posto e se scherzava lo faceva solo con Salvatore, il nostro magazziniere».

Tranquillità, pacatezza ed eleganza nei rapporti, sono state le peculiarità che hanno supportato Fausto Grandi nel certosino impegno di Responsabile del Settore Giovanile dell’Alto Adige. Scrivania da campo che, nella stagione 2000-2001, gli fu affidata da Mauro Gibellini Direttore Sportivo della società altoatesina, fresca di professionismo e desiderosa di valorizzare i talenti del vivaio locale. Così Fausto Grandi ha cominciato a frequentare campi di periferia, cortili ed anche salotti…ambienti in cui si è confrontato con i genitori dei futuri campioni, con l’obiettivo di rassicurarli e convincerli ad affidare il talento nelle mani della società professionistica. E quanti campioni ha scovato Fausto Grandi? Tanti…ma veramente tanti. Qualche nome: Manuel Scavone, i fratelli Fischnaller, Kiem, Fink, Bacher…l’elenco è lungo ma non ancora completato. Il “Cumenda”, difatti, oggi assolve l’incarico di DS per la Virtus Bolzano, e tra gli impegni familiari, una partita di golf ed un bagno di sole, il “Cumenda” del calcio altoatesino vigila sulla prima squadra della pattuglia biancorossa, guidata dal fido Sebastiani, con il quale ha firmato il salto dell’Alto Adige in C1 con ben dieci altoatesini in squadra. Che colpo…auguri “Cumenda”!













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