lo stadio

Il Druso pronto per la Serie A «I soldi ci sono, ora il progetto»

Provincia e Comune si dividerebbero i 20 milioni necessari per aumentare la capienza a 12 mila spettatori. È questo il piano se il Südtirol (terzo) dovesse approdare in serie A


Aliosha Bona


BOLZANO. In teoria, anche con un Südtirol al terzo posto, sono discorsi prematuri. Perché manca un’eternità calcistica al termine della Serie B: otto giornate ed eventuali playoff. In pratica, invece, sono ragionamenti che già oggi meritano spazio, ipotesi e progetti. Lasciando da parte la scaramanzia, Provincia e Comune accelerano per l’ampliamento dello stadio Druso in ottica Serie A.

L’impianto ospita 5.120 spettatori. Servono 12mila posti per essere in regola nella massima serie. Più del doppio. Eventuali lavori sarebbero quasi esclusivamente mirati alle tribune laterali: la costruzione delle curve e degli angoli che le separano dai settori centrali permetterebbero di raggiungere la quota prestabilita. Quota che non rappresenterebbe una stretta urgenza. Come nel caso dello Spezia (il “Picco” ospita 11.306 spettatori) è possibile richiedere una deroga di due anni «per gli stadi nei quali siano in corso interventi di ammodernamento, ristrutturazione, ampliamento, finalizzati a renderli conformi al criterio della capienza».

La licenza, nei fatti applicabile, non è però una soluzione che il Südtirol percorrerebbe volentieri. «Quando accadono delle cose straordinarie, fuori da qualsiasi programmazione, è ovvio che bisogna adeguarsi con lavori altrettanto straordinari», spiega Dietmar Pfeifer, amministratore delegato della società, «L’unica opzione che prendiamo in considerazione è quella di ampliare lo stadio. Non di spostarci altrove (è circolata l’ipotesi Verona, ndr). Perché quando si realizzano certi sogni, è giusto condividerli con tutti gli appassionati. E fare ogni sforzo possibile». Ecco, lo sforzo in questione chiama in causa Provincia e Comune che - si stima - dovrebbero finanziare lavori per 20 milioni di euro.

L’apertura di Renzo Caramaschi conferma i sani rapporti tra le parti. «I soldi non sono un problema», ammette il primo cittadino, facendo riferimento a un avanzo di bilancio da 60 milioni, «Li divideremmo a metà con la Provincia. E mi auguro di ritrovarmi a concederli. Vorrebbe dire ospitare grandi club che una città come Bolzano non ha mai visto». La sua Inter, per esempio: «Mi piange il cuore, ma tiferei Südtirol», ammette ridendo. Torna serio quando si parla di un progetto ancora in cantiere: «Se devi fare qualcosa, è giusto pensare in grande. Ma ciò presume tempo. Mi sembra impensabile poter concludere il tutto nel giro di in un’estate ed essere pronti con uno stadio rifatto a metà già per l’inizio della prossima Serie A (a fine agosto, ndr). Certo, si possono usare delle tribune prefabbricate. E questo accorcerebbe i tempi. Ma per ora sono tutte ipotesi».

Le idee più chiare si avranno dal 10 aprile in poi. È la giornata del big match contro il Bari. Da lì, in caso di esito positivo (ma probabilmente anche se il Südtirol dovesse perdere) si intensificheranno gli incontri tra Provincia, Comune e Figc. Per essere pignoli, ma in regola, il club biancorosso dovrebbe per forza di cose metter mano al proprio gioiello. Per la Serie B - messa al sicuro con una salvezza ampiamente anticipata - la capienza minima richiesta è di 5.500 spettatori. Circa 380 in meno degli attuali 5.120: saranno al più presto montati dei seggiolini nella zona business, a prescindere dall’esito della stagione.

Ultimo, ma non meno importante, è il tema dell’ordine pubblico. Che già quest’anno sta vivendo scenari impensabili fino a un paio di campionati fa. Ospitare corazzate come Palermo, Genoa e Parma rappresenta già una discreta palestra per la Questura, in vista di un possibile cambio di categoria. «Mentirei se dicessi che si tratta di un argomento secondario», interviene l’assessore Juri Andriollo, «Ma allo stesso tempo mi tranquillizza il modo di fare dei nostri tifosi, sempre pronti ad accogliere gli altri. La presenza di tante famiglie e la serenità con cui si vivono le partite al Druso stempera ogni tipo di tensione. E credo che succederebbe lo stesso in Serie A dove andrebbero comunque rinforzate le forze dell’ordine».













Altre notizie

Attualità