LA COLONIA ALTOATESINA ALL’ESTERO

Il grande salto di Fabian Calovi: è nella Del con il Düsseldorf

BOLZANO. Tra la DEL germanica, una delle leghe più ricche e prestigiose d’Europa, e il piccolo Alto Adige, c’è del feeling. Dopo Stefan Mair a Schwenningen e Alex Trivellato agli Eisbären Berlin, la...



BOLZANO. Tra la DEL germanica, una delle leghe più ricche e prestigiose d’Europa, e il piccolo Alto Adige, c’è del feeling. Dopo Stefan Mair a Schwenningen e Alex Trivellato agli Eisbären Berlin, la colonia made in Südtirol si arricchisce con Fabian Calovi. Da questa stagione il 22enne attaccante nato e cresciuto nell’Appiano è a tutti gli effetti un giocatore del Düsseldorf, storica squadra tedesca già 8 volte campione di Germania. Anche per Calovi, così come per Trivellato, il salto è stato doppio: dalla Oberliga, la terza lega tedesca, alla DEL. Roba da far venire il mal di testa a tanti, ma non a Fabian, che per arrivare a coronare il suo sogno ha seguito tre strade. La prima: ottenere il passaporto tedesco dopo un bel po’ di stagioni trascorse tra Bietigheim e Amburgo. La seconda: allenarsi a casa di coach Christian Brittig. La terza: mangiare. Già, perchè il ragazzo ha buone qualità tecniche, ha i centimetri, ma gli manca il peso. «Da metà aprile sono stato ospite di quello che adesso è il mio allenatore – racconta Calovi – ho vissuto con lui e la sua famiglia per 4 settimane. Il programma giornaliero? Semplice: 5-6 ore di allenamento e grandi mangiate. In un mese ho messo su 9 kg., e di quel periodo ricordo che l’unica attività extra al di fuori di allenarsi e mangiare era dormire. É stato un periodo molto duro, e lo è tutt’ora, ma sono felice perchè faccio quello che amo e che ho sempre sognato di fare da quanto avevo 4 anni: giocare a hockey». E i risultati si vedono. Eccome. «Già al termine della stagione 2011-2012 sapevo che si stava avvicinando il momento di prendere una decisione definitiva – prosegue – e proprio per questo ho deciso di parlare con Brittig, che mi aveva già allenato a Bietigheim e con il quale ero rimasto in contatto. Mi trovavo di fronte a un bivio: tornare in Italia, dove diverse squadre mi avevano cercato, oppure restare un altro anno nelle leghe minori germaniche e ottenere il tanto atteso passaporto che mi avrebbe consentito di non essere più valutato come uno straniero». Se ora, per intervistare Fabian Calovi, bisogna attendere il via libera del manager del Düsseldorf, non serve neppure raccontare il finale della storia. Il giovane altoatesino si aggrega alla prima squadra del DEG per la pre-season, poi il 23 agosto il tanto atteso via libera: Fabian Calovi diventa cittadino germanico, e di conseguenza può firmare il contratto che lo lega alla nuova società. «Ancora oggi – spiega – fatico a rendermene conto. Durante l’estate avevo avuto offerte da altre squadre germaniche, italiane, austriache, danesi e inglesi, ma il mio sogno era giocare in DEL con il Düsseldorf». Avviato all’hockey all’età di 4 anni, la possibilità di andare a giocare in Germania sin da ragazzino nasce quasi per caso: «Durante un camp con una nazionale giovanile – racconta – un mio compagno di squadra mi dice che l’anno prossimo giocherà a Bietigheim. La cosa mi incuriosisce, quando torno a casa vado su internet e mando una mail alla società: dopo poche settimane vado a sostenere un provino e vengo subito preso». L’ambientamento lontano da casa è piuttosto semplice («mi è solo dispiaciuto vedere mia madre soffrire il distacco», spiega), e la favola di Fabian è a lieto fine. Il sogno chiamato DEL è diventato realtà. (m.b.)













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Valeria Frangipane

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