Il movimento è alto sui pedali 

La situazione. Il presidente del Comitato Alto Adige della Fci Antonio Lazzarotto entusiasta dei risultati nel ciclocross, nella mtb e in pista «Il 2020 è cominciato con tre titoli tricolori e due argenti nel ciclocross. Dorigoni, Lechner, Kerschbaumer e Bianchi ai vertici assoluti» 


Daniele Magagnin


Bolzano. Protagonista assoluto nel fuoristrada, sia nella mountain bike, sia nel ciclocross e anche nel downhill e nel bmx, oltre che nel settore pista: il movimento ciclistico altoatesino, piccolo nei numeri, ma grande nei risultati, continua a regalare grandi soddisfazioni, in attesa della ripresa del settore strada, in leggera difficoltà negli ultimi anni.

Il 2019 è stato un anno ricco sotto tutti i punti di vista per il movimento altoatesino e anche il 2020 è cominciato con tre allori nazionali.

“In cifre, lo scorso anno, si riassume in 90 gare, 59 società, 1784 tesserati, di cui 1178 atleti, 2 medaglie mondiali, 8 europee, 35 titoli italiani, 11 triveneti, 78 altoatesini. Il 2020 è cominciato con tre titoli tricolori e due argenti nel ciclocross – sottolinea il presidente del Comitato Alto Adige della Fci, Antonio Lazzarotto -. Nel rapporto praticanti-risultati siamo ai vertici assoluti. Primeggiamo nella MTB, nel ciclocross, nel downhill e anche su pista, un po’ meno su strada ma il movimento gode di ottima salute.

Nel corso della stagione invernale abbiamo presentato mediamente 15-20 atleti al via delle prove del Giro d’Italia e del Trofeo Triveneto di ciclocross, conquistando in quest’ultima kermesse cinque successi in otto categorie, con due gare organizzate e la soddisfazione di aver coinvolto, con successo, nel ciclocross alcuni esponenti di alto livello della MTB”.

Jakob Dorigoni ed Eva Lechner sono i maggiori esponenti del ciclocross “made in Alto Adige” e italiano, alle loro spalle sono in molti a scalpitare. E’ soddisfatto della stagione che si sta conludendo?

“Certamente. Sono fiero dei risultati conseguiti. Tre titoli italiani e due argenti non sono poca cosa.

I due campioni italiani nelle categorie più importanti sono altoatesini: Jakob Dorigoni ed Eva Lechner, poi siamo fieri dell’ennesimo tricolore master di Carmine Del Ricco e degli argenti, con qualche rammarico, di Anna Auer del San Lorenzo e Anna Sinner del Sunshine Nalles tra le donne esordienti del secondo e del primo anno. Senza dimenticare i piazzamenti brillanti di Felix Engele ed Elian Paccagnella del Cardano, rispettivamente tra gli esordienti secondo anno e gli allievi primo anno e di Sophia Auer del San Lorenzo tra le allieve secondo anno -quest’ultima già ai vertici nazionali nel MTB-. E poi tanti altri, che si sono fatti onore a più riprese”.

La stagione di Jakob Dorigoni era cominciata male, con la frattura dello scafoide che lo aveva costretto a rinunciare ai campionati europei, ma il ragazzo di Vadena è stato bravo a raddrizzarla, ha iniziato a vincere nel mese di dicembre e ha proseguito ad inizio 2020, con un podio under 23 e un piazzamento tra i primi cinque in Coppa del Mondo; protagonista al Giro d’Italia di ciclocross appena entrato in scena, il bolzanino della Selle Italia Guerciotti si è aggiudicato con pieno merito il campionato italiano elite.

“A Schio ha dominato la prova -aggiunge il presidente Lazzarotto-, costringendo Gioele Bertolini e Nicolas Samparisi ad accontentarsi rispettivamente dell'argento e del bronzo. Avrebbe potuto optare per la prova Under 23, ma ha scelto di misurarsi nella categoria superiore, conquistando il successo. Eva Lechner ha colto la sua undicesima maglia tricolore e Carmine Del Riccio, al nono successo tricolore”.

Nella MTB una trafila di altri risultati positivi, con il podio iridato sfiorato in Canada, a Mont Sainte Anne da Gerhard Kerschbaumer, battuto nel finale dalla sfortuna…

“Nino Schurter ha conquistato il suo ottavo titolo mondiale, il quinto consecutivo. Il 33enne svizzero è andato via tutto solo e, come l’anno prima a Lenzerheide, stava per precedere il nostro campione italiano Gerhard Kerschbaumer, beffato nel finale dalla sfortuna. Quando aveva l'argento praticamente in tasca è stato appiedato da una foratura alla ruota posteriore, poco dopo i box, a 300 metri dall’arrivo”.

Anche nella MTB i due atleti top sono altoatesini …

“Gerhard Kerschbaumer al maschile ed Eva Lechner al femminile. Non è cosa da poco!”.

Il 2019 è stato caratterizzato dalla medaglia di bronzo ai mondiali su pista juniores nel chilometro fa fermo conquistata da Matteo Bianchi, classe 2001, nell’ultima giornata dei Campionati Mondiali pista di Francoforte.

“Anche quella su pista è una lunga tradizione del nostro movimento, che ci ha portato tanti successi, comprese le medaglie olimpiche di Antonella Bellutti.

l ragazzo di Laives, classe 2001, nella rassegna iridata juniores si è piazzato nel keirin e si è fatto onore al torneo Sprint. Un terzo posto iridato che, in questa specialità, mancava all’Italia dai mondiali pista di categoria del 2009. Bianchi ha conquistato anche il bronzo europeo nella stessa specialità e due argenti tricolori nella velocità e nel keirin”.

Cosa si aspetta nel 2020?

“Ad ogni inizio di stagione dico che sarà difficile ripetere i risultati della precedente. Ultimamente sono stato spesso smentito dai risultati. Speriamo sia così anche quest’anno”.

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