Il ricordo di Ezio Zermiani «Vi racconto l’amico Niki» 

Il giornalista Rai bolzanino. «Tante serate insieme al ristorante e a casa sua. Fuori dal circus gli piaceva scherzare. Quella volta che scese dalla mia auto perchè senza cinture»


Valentino Beccari


Ezio Zermiani di Niki Lauda non era solo il narratore ma un buon amico. Un rapporto che andava oltre la relazione professionale, costruito su serate al ristorante, lunghe chiacchierate nella villa del pilota austriaco a Salisburgo o anche nei frequenti viaggi in Alto Adige del tre volte campione del mondo. Ezio Zermiani, bolzanino, storico inviato della Rai sulle piste della Formula 1 ai tempi d’oro trattiene a stento la commozione quando parla dell’amico Niki.

Chi era Niki Lauda?

Uno dei più grandi di sempre – ricorda Zermiani – un mito, una leggenda ma soprattutto uno che ha aperto una nuova via nel mondo della Formula 1. Fino al suo avvento il circus era molto era molto rock’n roll e la vita dei piloti non era proprio monacale invece Lauda era professionale all’estremo, maniacale nella cura dei dettagli e anche attentissimo alla forma fisica e all’alimentazione. Anche con i meccanici era molto esigente e quando chiedeva delle variazioni di qualche millimetro pretendeva la massima precisione.

In un certo senso ha anticipato l’era Senna...

Sì c’erano molte analogie tra i due. Entrambi di buona famiglia ma entrambi che si sono costruiti da soli. Niki apparteneva ad una famiglia facoltosa ma si è fatto veramente da solo partendo nelle categorie minori con un piccolo sponsor ed arrivando a tre titoli mondiali.

Con Enzo Ferrari i rapporti non sono sempre stati idilliaci...

Lauda se ne è andato via sbattendo la porta e la vittoria del suo terzo mondiale con la McLaren è stata anche una sorta di ripicca nei confronti del “grande vecchio” che lo aveva dato per finito.

Perchè non c’era feeling tra i due?

Due caratteri forti che si scontravano. Eppoi Lauda non perdonò a Ferrari il fatto che mentre lui lottava tra la vita e la morte in terapia intensiva l’ “ingegnere” pensava già a sostituirlo con Fittipaldi.

Perchè aveva questa fama di “antipatico” ?

Perchè in pista non scherzava mai ma vi assicuro che quando usciva dal circuito era simpaticcissimo e gli piaceva ridere e scherzare. Una volta in occasione di un volo inaugurale della sua nuova compagnia aerea da Malpensa andai ad intervistarlo direttamente nella cabina di pilotaggio e mi disse che il volo era “sold out” perchè la gente sapeva che guidava Lauda e allora si sarebbe andati veloce.

Era uno che ci metteva la faccia ?

Sempre, anche in Giappone quando rinunciò a vincere il Mondiale perchè ha avuto paura della pioggia. Forghieri voleva andare in conferenza stampa a dire che era un problema tecnico invece Lauda disse la verità e non nascose la sua umanità

Un pilota e un grande amico...

Sì, ricordo che dopo che era andato via dalla Ferrari la stampa italiana si chierò con la Casa di Maranello e Lauda decise di non rilasciare più interviste a giornalisti italiani. Mi trovavo a Salisburgo, andai a casa sua e ad un certo punto gli chiesi di intervistarlo e lui acconsentì. Apriti cielo, l’indomani tutta a stampa chiese spiegazioni su questa “deroga” e lui rispose: “ma Zermiani non è italiano, è sudtirolese”.

Sfogliando l’album dei ricordi...

Mi viene in mente di quella volta a Feldkirch: lo andai a prendere per andare al ristorante, pioveva a dirotto, salì sulla mia Porche ma non avevo le cinture e allora scese e andò a piedi per due chilometri sotto l’acqua.

Celebre il suo braccino corto...

Sì, è vero. Una fama che lo ha sempre accompagnato tanto che un amico disse che quando il Signore lo chiamerà a se lui risponderà: “se vengo quanto mi dai?”.

Chissà se è andata così.















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