Impasse Cio-Coni, si rischia la sospensione

Bolzano. Tra Cio-Coni e Governo c’è una situazione d’impasse: è tutto bloccato. L’unica cosa che ci sia sul tavolo è la dettagliata letterina del Comitato Olimpico Internazionale che contesta al suo...



Bolzano. Tra Cio-Coni e Governo c’è una situazione d’impasse: è tutto bloccato. L’unica cosa che ci sia sul tavolo è la dettagliata letterina del Comitato Olimpico Internazionale che contesta al suo interlocutore italiano, ovvero il Coni, “ingerenze politiche”, e con urgenza chiede di trovarsi attorno a un tavolo. Intanto, il prossimo appuntamento sarà martedì 27, a Milano, per la prima riunione del comitato organizzatore dei Giochi Milano-Cortina 2026 assieme al Cio e a un rappresentante dell’esecutivo del governo italiano.

Ci saranno il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ricoprirà le vesti di presidente del comitato, i governatori di Veneto (Zaia) e Lombardia (Fontana) e i sindaci di Milano (Sala) e Cortina (Ghedina). Ci saranno decisioni importanti da prendere e i tempi sono stretti. Ma soprattutto la grande incognita è l’identità del membro del governo presente a questo incontro. La presenza di un funzionario o di un tecnico del dipartimento sport del governo potrebbe non essere sufficiente.

Va aggiunto che a settembre – pare non siano ammessi posticipi – il Cio a Losanna vuole incontrare l’esponente governativo che chiarirà come, e soprattutto entro quali termini, metterà mano alla legge delega sullo sport. Serve ridare al Coni quelle competenze e autonomie delle quali è stato svuotato dalla “rivoluzione” attuata dal sottosegretario Giorgetti. Tutto questo per evitare la sospensione dell’Italia dello sport dal Cio, quindi dalle Olimpiadi (senza inno, senza bandiera, senza alfiere) che costituirebbe una clamorosa figuraccia su scala mondiale. Il presidente Malagò è stato chiaro, dicendo che «con quello che sta accadendo in Parlamento non sappiamo chi rappresenterà il governo, se ci sarà e a che titolo vorrà onorarci della sua presenza. Tutto ciò è surreale e francamente sconcertante».

Il numero uno dello sport italiano e membro Cio si è detto «molto preoccupato per il futuro olimpico dello sport italiano, le tante nuvole nere all’orizzonte vengono addensate dalla crisi politica».

Malagò, nell’indicare i prossimi dieci giorni, molto delicati, ha detto chiaramente che «ci sono correzioni da fare e se il governo italiano snobbasse il Cio, il rischio della sospensione sarebbe altissimo, perché basterebbe la convocazione di un esecutivo e addio Giochi di Tokyo per l’Italia». La prima esclusione in termini temporali sarebbe quella dai Giochi olimpici invernali giovanili di gennaio a Losanna. «La sospensione del Coni – ha aggiunto Malagò – avrebbe conseguenze devastanti, a partire dal divieto per i nostri atleti di gareggiare a Tokyo, retrocessi allo status individuale di “atleta olimpico indipendente”, con l’esclusione delle squadre». MAR













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