Juve (e Sarri), rischiatutto Lione 

Calcio, il ritorno degli ottavi di Champions League. Allo Stadium (ore 21) si riparte dallo 0-1 dell’andata, Dybala è ancora in forse. Il discusso allenatore non teme l’esonero in caso di sconfitta: «I miei dirigenti non sono dei dilettanti»



Torino. «Occorrerà una grande prestazione, è evidente. Il Lione è una squadra che durante la stagione si è evoluta molto in fase difensiva, ha giocatori tecnici e veloci per le ripartenze. Sarà una partita difficile da giocare con grande lucidità, pazienza e calma». È questo che Maurizio Sarri chiede alla sua Juve, nella conferenza stampa all’Allianz Stadium che oggi ospiterà l’atteso ritorno degli ottavi di Champions contro il Lione. L’1-0 subito in Francia non permetterà ai bianconeri di giocare con quella leggerezza che spesso il tecnico ha chiesto e sarà un momento delicato della stagione in cui ci sarà bisogno di tutti, a partire dagli elementi più esperti come Higuain e Pjanic, non brillantissimi nell’ultima fase del campionato: «Sono due giocatori secondo me in crescita. Higuain dopo un periodo difficile ha messo dentro un po’ di minuti. Pjanic negli ultimi tempi l’ho rivisto efficiente».

Dybala ancora in forse

Ma per ribaltare l’1-0 dell’andata servirà anche un super-Ronaldo. «Si sta allenando in maniera giusta, ieri gli ho visto fare un gol di una bellezza assoluta, si sta approcciando nella maniera giusta». E ci sarà bisogno di Dybala anche se il responso finale sulla disponibilità del numero 10 juventino è stato rimandato a oggi. «Non sappiamo, è ancora nelle mani dello staff medico. Proveremo il recupero fino a domani mattina. Vediamo quello che potrà fare oggi e domani mattina». Sicuro titolare Cuadrado, da decidere se in difesa o in attacco («Ci sono tutte due le possibilità»), chi mancherà invece sarà il pubblico. «Giocare senza non è una bella cosa. La Champions richiederebbe ancora di più il pubblico. Speriamo che nell’arco del tempo ci siano le condizioni per rivedere il pubblico, è difficile anche psicologicamente giocare sempre a porte chiuse».

Il destino di Sarri

Interpellato invece sulla possibilità che quella di domani in caso di ko sia la sua ultima partita alla Juventus, la risposta è stata abbastanza netta: «Con questa domanda state dando dei dilettanti ai nostri dirigenti. Non fanno le valutazioni su una partita. Se la valutazione è il cambiamento o la prosecuzione lo faranno a prescindere dalla partita di domani. Con questa domanda state dicendo che sono tifosi e vanno solo sull’onda emotiva».

Definendo questa partita «importante» ma non la più importante da quando è alla Juventus, Sarri del Lione ha detto che «da quando hanno iniziato il percorso con i tre difensori centrali hanno trovato una grande solidità. Il risultato dell’andata gli permette di fare la partita che più rispecchia le loro caratteristiche. Non ho visto uno stravolgimento rispetto alla partita dell’andata, il rientro di Depay per loro è importante». Sarri si è dimostrato superiore nelle parole anche a tutto il pessimismo che circonda la Juventus a causa della mancanza di gioco mostrata nell’arco della stagione: «Più che altro sono agnostico. Non lo so, non leggo niente, non guardo niente. Noi invece siamo felici per aver vinto forse il campionato più difficile nella storia della Serie A. Siamo in un ambiente abituato a vincere e tutto viene attutito da questa abitudine ma questo non ci dovrebbe essere perché la vittoria è sempre qualcosa di straordinario».

L’ottimismo di Bonucci

In conferenza era presente anche Leonardo Bonucci che sulla possibilità di dare una mano alla squadra con la propria esperienza ha ricordato che «in queste partite tutti noi, ognuno con una piccola parola, un piccolo gesto, può fare la differenza come singoli ma aiutando la squadra. Saranno fondamentali energia e adrenalina che gireranno nello spogliatoio. Ma sono convinto che ci saranno grande entusiasmo e grande voglia».















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