L’Fc Alto Adige attende il suo Godot Fischnaller 

Calcio Serie C. Dopo l’addio di Morosini la squadra di Vecchi ha cominciato a soffrire di mal di  trasferta. Beccaro, Gigli, Gasperi e il golden boy di Signato non sono entrati nel cuore del gioco


FILIPPO ROSACE


Bolzano. Mal di trasferta? Nelle ultime tre partite giocate lontano dal Druso l’Alto Adige Südtirol ha rimediato altrettante sconfitte. Dato che non può essere sottovalutato se si vuole fornire un significato all’attuale momento attraversato dalla compagine di mister Stefano Vecchi. A voler guardare il bicchier mezzo pieno, si potrebbe obiettare che il numero delle sconfitte attuali viaggia alla pari con quelle subite nel girone di andata dopo le prime nove giornate. Assunto che però trova la sua debolezza, ovvero il bicchiere mezzo vuoto, se si inquadrano i due diversi contesti: nelle prime nove giornate della fase ascendente l’Alto Adige era ancora alla ricerca del proprio centro di gravità, mentre adesso, dopo le prime otto giornate del ritorno, i biancorossi evidenziano un palpabile disorientamento dettato dalla nuova ricerca della propria identità.

Il vuoto lasciato da Morosini

Il percorso altalenante e, nello stesso tempo, poco convincente che sta tratteggiando la dimensione della compagine biancorossa deriva principalmente dagli effetti legati alla partenza di Morosini. L’addio del centrocampista ha prodotto un periodo di “incubazione” durante il quale mister Vecchi ha provato a fornire la nuova fisionomia al gioco dei suoi ragazzi. Ricordiamo i cambi di modulo, così come anche l’utilizzo di alcune pedine in ruoli diversi da quelli del curriculum. Variazioni sul tema che hanno evidenziato l’esigenza del team biancorosso di trovare la necessaria continuità di rendimento. Quando mister Vecchi ripete che questa squadra sta vincendo tanto, sembra quasi una forma di appagamento, esternata molto probabilmente anche allo scopo di esorcizzare i passi falsi compiuti in questo girone di ritorno. E tutti in trasferta. È vero, questa squadra ha vinto parecchio, ma siccome non ha ancora esaurito il suo compito, è necessario che torni a ripetersi al più presto e soprattutto anche lontano dalle mura amiche.

La resa dei nuovi arrivi

Dicevamo del periodo di incubazione post Morosini. È stato il periodo durante il quale si è atteso che i nuovi arrivati, Beccaro, Gigli, Fischnaller e Gasperi, completassero il periodo di rodaggio per poi iniziare a funzionare a pieno regime all’interno del motore biancorosso. Non è proprio così. Soprattutto per quanto riguarda il golden boy di Signato, è di tutta evidenza che il ragazzo ha ancora difficoltà ad entrare nel “cuore” del gioco biancorosso. Probabilmente ci vorrà ancora del tempo, nella prospettiva che il biondo attaccante trovi il giusto filo del dialogo con il rientrante Mazzocchi.

I problemi sono in attacco ma anche in difesa. Le ingenuità che hanno generato le ultime tre sconfitte ha un marchio di fabbrica ben preciso. Non si vuole gettare la croce addosso alla prima linea, perché si vince e si perde in undici, ma è pur vero che le amenità commesse sono state così evidenti che è difficile non puntare l’indice.

La sintesi del ragionamento è che, nonostante il percorso altalenante, l’Alto Adige è riuscito a mantenere la quarta piazza. E questo, se non dovessero cambiare le cose, dovrà essere l’obiettivo finale.

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