Morbidelli domina E ora può sognare anche il Mondiale 

Secondo successo. Il pilota romano della Yamaha concede il bis dopo il trionfo di Misano Gara dominata dall’inizio alla fine e rilancio in classifica: ora è quarto a 25 punti da Joan Mir Nella Moto2 vittoria del britannico Sam Lowes, mentre in Moto3 a spuntarla è Jaume Masia



Alcaniz (spagna). Da Misano ad Aragon, una gara dominata dall'inizio alla fine. Nel Gran Premio di Teruel della MotoGp è il giorno di Franco Morbidelli che trionfa in Spagna vincendo la sua seconda gara della categoria e riproponendosi anche per il discorso Mondiale (ora è quarto con 25 punti di ritardo).

Un campionato che resta apertissimo con cinque piloti in appena 28 punti, quando mancano tre gare alla fine. A guidare la classifica iridata è Joan Mir, oggi terzo dietro al compagno in Suzuki Alex Rins.

Il trionfo

La seconda sinfonia di Franco Morbidelli arriva ad Aragon, dove mai nessun italiano era riuscito a imporsi nella classe regina. Nel GP di Teruel ecco il bis stagionale per il venticinquenne di Roma che è semplicemente perfetto a guidare il ritmo. Una gara mostruosa dominata dall'inizio alla fine quella del pilota trapiantato in Emilia Romagna in giovane età per seguire le orme di Valentino Rossi nell'Accademy VR46.

A spalancare la strada in avvio al centauro della Yamaha Petronas è stata la caduta dopo poche curve del giapponese della Honda Takaaki Nakagami che partiva dalla pole. Il giapponese, scattato dalla pole, appena issatosi al comando scivola fuori pista e vanifica così il suo week- end da protagonista. La gloria della Casa di Tokyo non è salvata nemmeno da Alex Marquez, scivolato mentre lottava ai margini del podio: i suoi progressi, però, restano. Scontro invece senza conseguenze fisiche al primo giro anche tra Jack Miller (Ducati) e Brad Binder (Ktm).

Gli altri

Alle spalle di Morbidelli si piazzano le due Suzuki di Alex Rins e Joan Mir. Quarto posto per Pol Espargaro davanti a Johann Zarco, mentre è solamente ottavo il francese Fabio Quartararo. La Ducati incassa dunque un quinto posto, a cui seguono il decimo posto di Danilo Petrucci e soprattutto il tredicesimo di Andrea Dovizioso segnano una battuta d'arresto forse definitiva nelle speranze iridate della Casa di Borgo Panigale. Davvero triste la situazione.

Con la Ktm che piazza due moto nei 6 e risale alla distanza, la Yamaha deve farsi delle domande: vince alla grande con Morbidelli, ma annaspa oltre il lecito con gli altri due contendenti al mondiale, visto che né Vinales, né Quartararo sono mai apparsi in forma.

La classifica

La leadership del Mondiale non cambia e, come anticipato, resta nelle mani dello spagnolo Mir. Il centauro della Suzuki, preceduto per la seconda volta consecutiva dal compagno Alex Rins, molto in forma, guadagna terreno sui principali rivali della vigilia: Fabio Quartararo, con l'altra Yamaha Petronas va a -14; Maverick Vinales, settimo con la M1 del team ufficiale scivola a -19 e Andrea Dovizioso è ora a -28. Morbidelli, come già scritto si trova a 25 lunghezze dalla testa della classifica. In lizza per l'alloro anche Rins, a -32 dal compagno, e in grande ascesa all'interno di un team che, a tre gare dalla fine, non vuole ancora sentir parlare di ordini di squadra.

Moto2

Sam Lowes trionfa nel Gran Premio di Teruel di Moto2, dodicesimo appuntamento del calendario. Il pilota britannico (EG 0,0 Marc VDS) in sella alla Kalex precede Fabio Di Giannantonio (Speed Up) e Enea Bastianini (Kalex), volando in testa alla classifica del Mondiale. Gara dominata per Lowes che va a prendersi il terzo successo consecutivo in campionato. Undicesimo Luca Marini, mentre arriva un altro “zero” per Marco Bezzecchi che cade a metà gara.

Moto3

Jaume Masia trova il guizzo giusto nel finale e sbanca per la seconda volta di fila il circuito di Aragon, sede del GP della Moto3 di Teruel. Lo spagnolo del Team Leopard nel giro finale riprende il fuggitivo Arenas, autore di una gara a lungo in testa, e si impone davanti ai giapponesi Ayumu Sasaki e Kaito Toba, rilanciandosi nel mondiale. Tutto si decide nel rettilineo finale, quando alla staccata Arenas perde quattro posizioni, passando da primo a quarto in una curva: lo spagnolo resta leader del mondiale e ora può contare su 19 punti di margine nei confronti di Ogura, 20 invece su Celestino Vietti, quinto, e 24 infine su Masia.













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