Occorre dirlo? Marquez vince, l’Italia si consola con la Moto2 e 3 

Solito monologo. Primo dall’inizio alla fine, con Quartararo secondo e Dovizioso terzo, prendendo punti utili per la piazza d’onore iridata Nella classe intermedia Luca Marini fa il bis consecutivo di successi mentre nell’ex 125 Dalla Porta si impone e «vede» il titolo mondiale



Motegi (giappone). L'ennesimo trionfo arricchito dalla conquista in Giappone del Mondiale costruttori per la Honda. È un Marc Marquez pigliatutto quello visto a Motegi, dove il campione del mondo della classe MotoGp ha disegnato un nuovo capolavoro con la sua moto restando al comando dall'inizio alla fine senza alcun problema e tantomeno sbavature. Dietro allo spagnolo i rivali di turno si sono giocati le briciole, con Andrea Dovizioso (terzo) salito su un ottimo podio in chiave secondo posto iridato, dietro anche al francesino della Yamaha Petronas, Fabio Quartararo. Corsa davvero da dimenticare per Valentino Rossi che dalla decima posizione sulla griglia parte male e conclude peggio, finendo sulla ghiaia la sua avventura sul circuito nipponico per una caduta che lascerà al campione di Tavullia solo conseguenze morali. Quinta piazza per Franco Morbidelli che ce la mette tutta ma il sogno del podio è lontano.

Quella ottenuta a Motegi è la 54ª vittoria per Marquez, che eguaglia i successi ottenuti da Mick Doohan e da Dani Pedrosa permettendo inoltre alla Honda di ottenere i punti necessari per vincere in casa il 25° titolo in classe regina.

«A due giri dalla fine si è acceso l'allarme benzina, ma ho fatto un giro pulito e sono riuscito a terminare senza problemi - sorride Marquez poco dopo essere diventato “imperatore” a Motegi -. Se avessi forzato di più non sarei riuscito a finire la gara: è stata una bella vittoria, ma non semplice».

Dovizioso è terzo salendo sul podio per la centesima volta in carriera e consolidando il vantaggio in classifica generale per il secondo posto. «Volevo arrivare secondo, ma non ci sono riuscito. Sono comunque contento perché abbiamo faticato nel weekend, ma in gara siamo riusciti a trovare il ritmo e a centrare la scelta giusta sulle gomme - ha detto il forlivese della Ducati -. È stata una gara un po’ strana, con tante scelte differenti sulle gomme e credo che nel finale Quartararo abbia finito le mescole: per passarlo forse sarebbe bastato mezzo giro in più. La posizione è buona, ma mi aspettavo di più: resta un GP che comunque ci fa capire tante cose e darà informazioni importanti».

A quattro giri dal termine Rossi è caduto alla curva 1 mentre si trovava in undicesima posizione, terminando nel peggiore dei modi una domenica davvero complicata per il Dottore, che non nasconde certo tutta la sua amarezza. «Sono partito non benissimo, dietro la lotta è selvaggio ed eravamo nella giungla. Mi sono toccato con una Ktm e ho perso un po’. Ho lottato con Petrucci, poi alla fine alla curva 1 devo aver fatto un piccolo errore, ma a parte la caduta è stata una gara molto difficile e il mio passo non era niente di che».

Si consola, Rossi, con la Moto2. Se infatti Valentino è un po’ che non vince, per ora ci pensa il fratello Luca Marini, in Moto2. In Thailandia c'era riuscito in solitaria, in Giappone nel corpo a corpo: a Motegi il pilota dello SKY Racing Team VR46 firma la pole, passa gran parte della gara al comando per poi marcare Thomas Luthi (Dynavolt Intact GP) per sette giri e attaccarlo quando manca solo una tornata e mezzo dalla bandiera a scacchi. Marini torna a vincere e centra la prima doppietta di vittorie consecutive nel mondiale. Chiude il podio Jorge Martin (Red Bull KTM Ajo).

E l’Italia festeggia anche con la Moto3: Lorenzo Dalla Porta ha vinto il GP del Giappone e ipotecato il titolo iridato della ex 125. Il pilota toscano è partito male, perdendo alcune posizioni per poi recuperare fino a tagliare per primo la linea del traguardo davanti allo spagnolo Albert Arenas e all’altro italiano Celestino Vietti. Dalla Porta guida la classifica con 229 punti, davanti allo spagnolo Aron Canet a 182.

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