Parisse, il veterano firmerà il suo mondiale numero 5
Rugby. La rassegna iridata al via il prossimo mese in Giappone lo vedrà come “motore” azzurro «Oggi il gioco è così fisico che, rispetto al passato, non può essere trascurato alcun dettaglio»
Roma. Sergio Parisse è pronto a prendere parte alla sua quinta Coppa del Mondo di rugby: c’è anche lui fra i convocati (vedi articolo sotto, ndr) dal ct della Nazionale, Conor ÒShea. Per il capitano azzurro «raggiungere Brian Lima e Mauro Bergamasco nel novero di coloro che hanno disputato la World Cup cinque volte è un grande onore». Con 139 caps alle spalle e il torneo iridato alle porte, per Parisse si avvicina il momento del commiato al palcoscenico internazionale: «Per me adesso è fondamentale concentrarmi su questo Mondiale, dopo capiremo se fisicamente e mentalmente posso ancora dare qualcosa all'Italia e, nel caso, lo farò con piacere e orgoglio. Voglio essere onesto e coerente con me stesso e capire se è il momento dopo il Mondiale di dire stop all'azzurro, ma mi piacerebbe avere un'opportunità per giocare, anche solo una volta ancora, davanti al nostro pubblico». «Oggi il gioco è talmente fisico che, rispetto al passato, non può essere trascurato alcun dettaglio - prosegue il numero otto e capitano dell'Italrugby - e in questo senso la preparazione al Mondiale è stata quella in cui la programmazione e l'attenzione ai dettagli sono state complete come mai in passato. Alimentazione, supplementazione, respirazione, gestione dello stress mentale, programmazione minuziosa dei carichi di lavoro: nulla è stato trascurato».
Farà parte del gruppo azzurro anche Alessandro Zanni, un altro dei senatori azzurri, riuscito a 35 anni a riconquistare stabilmente un posto nel gruppo de. commossario tecnico ÒShea.
«Dopo tanti problemi fisici in serie, il mio quarto Mondiale è un risultato su cui, un anno fa, difficilmente avrei puntato. È una grande soddisfazione vestire la maglia azzurra ancora una volta e spero di dare un contributo importante nello scrivere una pagina di storia che ci è mancata nelle edizioni precedenti» spiega l'avanti di Udine.
«Per l’appuntamento di Giappone 2019 - aggiunge Alessandro Zanni - abbiamo un bel mix di giovani e di giocatori esperti. Il livello al quale ci siamo preparati ci darà la possibilità di essere performanti: ci giocheremo la qualificazione contro due delle squadre più forti al mondo, All Blacks e Springboks, ma siamo nella condizione di giocarci le nostre chance in ogni partita», conclude Zanni, il quale sa che «per me la carriera internazionale finirà con il Mondiale e sono felice di salutare l'azzurro sul palcoscenico più importante del nostro sport».
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