Per gli azzurrini c’è subito un duro esame di spagnolo
Calcio, Europei Under 21. Stasera a Bologna l’esordio dell’Italia di Gigi Di Biagio: passano solo le prime, una sconfitta potrebbe costare caro, ma il c.t. Di Biagio promette battaglia
Bologna. C’è sempre più voglia di azzurro nell’estate italiana. La volata lanciata dal Mondiale Under 20 e dalla Nazionale femminile, l’occasione di giocare in casa, in stadi pieni, la constatazione di avere una squadra ricca di talenti, da Kean a Barella, da Zaniolo a Pellegrini, fino a Chiesa, come non capitava da tempo. Luigi Di Biagio si gode l’ambiente, ricorda il percorso fatto e fissa l’obiettivo per la sua Under 21, all’esordio questa sera al Dall’Ara di Bologna contro la Spagna. «Quando abbiamo iniziato, otto anni fa, il nostro era un lavoro difficile e duro e lo abbiamo superato. Adesso non ci possiamo accontentare».
Prima partita decisiva
Prima partita, già decisiva. Perché la formula dell’Europeo è spietata, passano le prime di ogni girone e una miglior seconda. Quindi, chi perde oggi sera rischia di avere già un piede fuori dall’Europeo e dalla qualificazione alle Olimpiadi. Ma il ct sembra più carico che teso, né appare preoccupato all’idea di incontrare subito la Spagna che due anni fa eliminò gli azzurrini in semifinale. «Con loro negli ultimi 20 anni abbiamo vinto una volta sola, come Under 21, qualche motivo ci sarà. Ma, a differenza di anni fa, oggi ce la giochiamo. Dimostreremo di competere alla grande contro di loro. Non deve passarci per la mente che è da tanto che non li battiamo, magari questa sarà la volta buona».
«Concentrati su noi stessi»
La forza degli iberici di De la Fuente «la conosciamo tutti : lo stile non cambia, il loro modo di palleggiare e di tentare di fare la partita non cambia. Di là c’è una grandissima squadra, ma sono concentrato su di noi». Cioè su un’Italia che, per indole, non starà ad aspettare: «Chi mi segue sa che il mio obiettivo è cercare di fare la gara, attaccare, provare a fare gol». Il tutto esaurito al Dall’Ara è un grande stimolo: «Domani sera ci sarà un pubblico incredibile e sarà una grandissima emozione quando 30mila persone intoneranno l'inno. Quando è così, la partita è semplice da preparare...». Nessun timore neppure di paragoni col passato. «Accostarmi al grande Cesare Maldini o a Marco Tardelli è impossibile, sono icone. Già avvicinarmi sarebbe una grande gratificazione, la speranza è quella».
La formazione
La formazione quasi fatta. In porta giocherà Meret, che ha vinto il ballottaggio su Audero e Montipò, mentre per il resto Di Biagio dice di avere «un paio di dubbi», che scioglierà solo oggi. Difficile che uno di questi riguardi Nicolò Barella, uno dei capisaldi, ormai titolare anche della Nazionale A. Uno dei simboli del “rinascimento azzurro”: «Stiamo crescendo, il nostro calcio sta crescendo, più fiducia ci danno più noi cresciamo», ha detto il centrocampista, che ha chiesto a tutti di essere «lasciato sereno» dalle questioni di mercato che lo vedrebbero vicinissimo all’Inter. Lui e gli altri che hanno già fatto il salto nel gruppo di Mancini possono portare un po’ di esperienza.
Diretta Rai Uno ore 20.40