Serie C, attesa e tanta incertezza 

Calcio. La Lega Pro deve ancora pazientare più di una settimana per conoscere il futuro della stagione interrotta a causa dell’emergenza Covid Le società, che oggi portano avanti gli allenamenti individuali, faticheranno a rispettare i protocolli sanitari, anche nell’eventualità di soli playoff


FILIPPO ROSACE


Bolzano. L’incertezza regna sovrana. Almeno in Lega Pro, categoria che non ha ancora “capito” se dovrà riaccendere o meno i motori. Sì d’accordo sono iniziati gli allenamenti, un primo passo verso la normalità (si era pensato inizialmente…) invece, per il momento rimane uno scenario entro il quale chi può permetterselo tiene sul chi vive la pattuglia a disposizione. È la situazione che si sta vivendo al Centro Sportivo di Maso Ronco, dove mister Stefano Vecchi ed il suo staff continuano a gestire gli allenamenti individuali di Tait e compagni, senza avere però una certezza su quello che succederà dall’8 giugno in poi, ovvero dopo le decisioni che saranno assunte dalla FIGC, se e come far proseguire la stagione agonistica 2020-2021.

Incertezza totale

Già…l’8 giugno. Appuntamento calendarizzato dopo una serie continua di slittamenti (prima era il 28 maggio…poi il 3 giugno…), nel segno di quella incertezza che sta dominando lo scenario. Perché succede tutto questo? Succede perché a tirare le somme nessuna realtà, per intenderci nessuna Lega e né tantomeno la FIGC, vuole assumersi la responsabilità di compiere il passo in avanti, fissando con decisione un’idea, che fosse una, attorno alla quale costruire il futuro non solo di questa stagione ma anche di quella successiva. Perché se ancora non sappiamo se il campionato di Lega Pro sarà portato a termine, non è possibile neanche ipotizzare quale potrebbe essere lo scenario strutturale e temporale della prossima stagione: dalla composizione dei gironi, le data dei ritiri, dei calendari e della coppa Italia.

Club in difficoltà

Sì è vero, il presidente Gabriele Gravina ha fissato un punto di partenza, rappresentato dalla volontà di voler dare un senso agonistico a questa stagione con lo sviluppo delle partire restanti. Si è visto, ed anche sentito, però, che l’idea del presidente Gravina rischia di rimanere relegata nell’alveo delle buone intenzioni, considerato che sono diversi i punti che ostano alla concretizzazione dello slancio del presidente della FIGC. Quali? Società impossibilitate a far rispettare i protocolli sanitari, medici che minacciano lo sciopero e, alla luce delle ridotte tempistiche, il tour de force di impegni. L’idea lanciata dal presidente Gabriele Gravina può essere archiviata tra i “desiderata” del massimo rappresentante della FIGC, ma non può essere una traccia da seguire, tant’è che la stessa idea è stata vivisezionata e sfilacciata dalle diverse correnti di pensiero. E questo non fa altro che aumentare il senso di incertezza. Domanda: come si fa ad accettare la soluzione di far giocare solo i playoff, quando gli stessi motivi prima elencati valgono a condizionare la volontà di allestire l’appendice finale? Nel tentativo di forzare la mano, si è parlato dei playoff ridotti (dalla prima alla quinta piazza) e addirittura di playoff alimentati dalle singole disponibilità delle squadre. Bella roba! Siamo veramente a ridosso dei confini del fantacalcio.

Documento Lega cestinato

L’incertezza è tanta, e nessuno pare abbia voglia di squarciare il velo, restituendo un po' di chiarezza all’ambiente. Anzi, la Lega Pro ci aveva provato con il documento che, seppur tra diverse spigolature, aveva dettato una linea definitiva che si sviluppava sul tracciato della cristallizzazione delle classifiche, promozioni e blocco retrocessioni. Documento che però la FIGC ha cestinato, restituendo all’ambiente instabilità ed incertezza. In attesa dell’8 giugno, quando, per non farci mancare nulla, sono state partorite mille e più ipotesi: dalla serie B a due gironi…alla serie C d’Elite…un tentativo di riforma in corsa che non fa altro che evidenziare la grave assenza di soluzioni chiare ed inoppugnabili. Adesso si aspetta l’8 giugno come il giorno del “giudizio finale”, sempre ammesso che quel lunedì si terrà la fatidica riunione della FIGC…a proposito di incertezza!

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