Settebello d’oro, Quadarella quasi 

Nuoto. La penultima giornata dei Mondiali in Corea del Sud ha regalato altre due splendide medaglie all’Italia con la vittoria, 10 a 5 sulla Spagna, nella pallanuoto maschile e l’argento negli 800 stile libero della romana, fresca iridata nei 1500, battuta solo nel finale dall’americana Ledecky 



Gwangju (corea del sud). Ha fatto insieme settebello e ori. Fossimo a un tavolo di sfide a carte, precisamente scopa o scopone scientifico, si potrebbe dire così. In realtà qui Settebello va scritto maiuscolo e gli ori sono... uno, ma mondiale. L’oro dell’Italia della pallanuoto maschile e l’argento di Simona Quadarella negli 800 stile libero sono i metalli preziosi tinti d’azzurro nella giornata di ieri dei Mondiali natatori in corso a Gwangju, in Corea del Sud. L'Inno di Mameli che da otto anni mancava nella colonna sonora della pallanuoto mondiale è risuonato forte e chiaro, ieri a Gwangju, dove il Settebello ha calato il poker di ori iridati annichilendo in finale la Spagna favorita e proponendosi come la quadra da battere alle Olimpiadi di Tokyo. Il 10 a 5 inflitto agli iberici è stato lo specchio di una prestazione super dei ragazzi allenati da Alessandro Campagna, che prima da giocatore e poi da Ct può vantare il 75% di partecipazioni ai trionfi dell'Italia ai Mondiali. «La partita perfetta, in una giornata perfetta - ha commentato il tecnico, che al fischio finale ha festeggiato il trionfo tuffandosi in piscina insieme con tutto lo staff -. Sono venuti fuori il nostro gioco, la nostra personalità e il nostro orgoglio. I ragazzi sono stati perfetti, eccezionali. Siamo cresciuti alla distanza in questo torneo ma nella sofferenza siamo venuti fuori alla grande».

La partita è stata stradominata dalla squadra azzurra. Gli spagnoli le hanno tenuto testa solo nella prima frazione, conclusa sul 2-2. Poi una sinfonia azzurra fatta di una difesa imperforabile (4/13 con l'uomo in meno), Del Lungo che ha parato un rigore a Barroso a 23 secondi dalla fine del primo periodo, e due break di tre a zero (5-2, 8-3) che hanno annientato gli spagnoli. Incapaci di rientrare nel match e increduli per l'andamento di una partita a senso unico, gli iberici non sono nemmeno riusciti ad approfittare dell'arbitraggio - «discutibile» anche secondo Campagna -, con 16 espulsioni a 6 a loro favore. E alla fine è stata festa Italia, che dai tempi di Shanghai 2011 aspettava un momento così. Allora, in vasca c'era già capitan Pietro Figlioli, autore della rete del 3-2 che ha dato il “la” al trionfo. «Siamo entrati in acqua con la testa libera. Il gol mi ha caricato ancora di più e da quel momento è stata una grande cavalcata - ha spiegato -. Abbiamo eseguito alla perfezione le indicazioni dell'allenatore, non concedendo spazi agli spagnoli e rimanendo sempre concentrati sull'obiettivo».

Sarà ancora lui a guidare la squadra con Campagna nella avventura olimpica. «Questo mondiale - ha sottolineato il ct - è stato un buon allenamento in vista di Tokyo 2020. È un Italia - ha concluso Campagna - che rende orgogliosi tutti gli italiani». Lo hanno confermato i messaggi del premier Giuseppe Conte, del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, e l'entusiasmo dei tanti azzurri, come Federica Pellegrini, che hanno seguito, dal vivo sugli spalti o in tv, l'impresa dei pallanuotisti.

E poi arriva l’argento di Simona Quadarella, che è felice ma... non fino in fondo. «Volevo l'oro» dice l’azzurra dopo l'impresa nella finale degli 800 sl, dove ha ceduto solo nell'ultima vasca alla stella statunitense Katie Ledecky. La romana, neocampionessa del mondo dei 1.500, ha aggiunto un argento alla ricca collezione tricolore di questo Mondiale - il migliore nella storia del nuoto azzurro, con tre ori, un argento e due bronzi, nell'attesa delle prove di oggi - ma sentiva suo il metallo più pregiato, avendo capito di essere ormai al livello della fuoriclasse Usa. Rabbia e delusione, invece, hanno segnato il dopogara di Federica Panziera, seconda punta di diamante azzurra di giornata, rimasta fuori per soli 5 centesimi dal podio dei 200 dorso, dominati dalla campionessa statunitense Regan Smith.

«Fosse stato un altro tipo di gara, mi sarei accontentata di più. Avere assaporato l'oro e non essere riuscita a prenderlo, lascia amarezza - ha spiegato Quadarella, che fatto segnare il nuovo primato italiano -. C'è un po’ di rammarico per il risultato, ma non per la prestazione. Ho avuto la consapevolezza di poter battere un'atleta che, fino a tre anni fa, vedevo in tv».

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