Sinner si confessa: «Avevo perso il divertimento, ora avrò una mentalità diversa»
Jannik ha concesso una lunga intervista esclusiva al Tg1, che andrà in onda questa sera (al posto di Bruno Vespa): «Sono molto contento di rientrare in campo a Roma, è un torneo così speciale per me»
BOLZANO. "Sono molto contento di rientrare in campo in partita a Roma, è un torneo così speciale per me. Rientro sicuramente con una mentalità un po' diversa". Così Jannik Sinner in una intervista esclusiva a Rai 1 che andrà in onda questa sera e di cui la Rai ha messo in rete un breve stralcio. "In campo non mi sentivo come un giocatore dovrebbe sentirsi - dice in proposito l'azzurro, che sta finendo di scontare i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol -. Noi ci alleniamo tanto per divertirci quando giochiamo una partita bella. Questo divertimento, giorno dopo giorno, per me è andato via perché ho pensato ad altre cose". Al rientro "ormai non manca tanto, ci vediamo a Roma - afferma ancora il n.1 del tennis mondiale -. Speriamo di essere abbastanza preparato ma sono molto contento di fare il mio ritorno proprio a Roma, non c'è posto più bello. Molto presto ci saremo non solo io ma tutto il gruppo italiano con giocatori incredibili, quindi ci aspettiamo un bel tifo"
"Il n.1 non è un trofeo ma è il traguardo di cui parlerei a un figlio, stare 52 settimane in vetta è una cosa grande. Bambini? Mi piacciono tanto e certo che penso ad avere dei figli, ma non ora perché non riuscirei ad essere il papà che vorrei. E' troppo presto per me".
"La chiave per restare a certi livelli - afferma - è che ogni giorno è una opportunità di far vedere che sei migliorato anche in allenamento: se sei costante i risultati primo o poi arrivano. Il tennis dovrà trovare un modo per far appassionare i giovani, il nostro è uno sport che ha tanta storia e tante regole, non potremo cambiarle soprattutto negli slam, ma sono convinto che sarà una piccola rivoluzione".
Tre parole in cui riconoscersi: talento, costanza e passione. "Aggiungo dedizione e la metto al primo posto, perché a volte non hai neanche voglia di allenarti e invece lo fai e fa la differenza. Il talento va all'ultimo posto, la costanza è molto importante ed è legata alla dedizione, la passione è normale averla. Metti tutte le cose insieme e con il talento diventi un giocatore fortissimo". Per raggiungere certi livelli le rinunce sono un obbligo. "Tante rinunce, uscire la sera, fare qualche sciatina in più, andare al mare: ma ho 23 anni ho fatto tante cose per stare in questa posizione e non voglio buttar via tutto. So che la vita vera è fuori dal campo: l'importante è tenere tutto in equilibrio. Sono cresciuto velocemente, ho dovuto imparare a fare la spesa, le lavatrici. A 14 anni stavo con una famiglia croata che vedevo più della mia". Tra le persone più importanti Sinner indica "Alex Vittur, non è solo il mio miglior amico, è la persona di cui mi fido di più" e racconta di aver "pianto tanto da piccolo, quando dovevo stare furi casa per i tornei. E mi capita anche adesso, perché quando vinco sono calmo ma quando perdo ho i miei momenti no. Ora sono contento del mio comportamento in campo". Quanto alla crescita sportiva il n.1 sottolinea che "ora sono più consapevole dei miei mezzi: sul dritto abbiamo fatto grandi passi avanti e anche il servizio è migliorato molto. Il rovescio resta il mio più naturale". "Una promessa? Speriamo di tornare in campo... - conclude ridendo - Intanto, che lavorerò tantissimo e darò il massimo poi i risultati verranno".