Spadafora congela lo sport 

Le misure per contenere il contagio. Il ministro propone il blocco delle competizioni per tutto aprile estendendo la misura agli allenamenti Poi attacca la massima serie del calcio: «Le grandi società vivono in una bolla». La replica della Lega A: «Non è il momento di fare demagogia»



Roma. Il ministro per lo sport Vincenzo Spadafora proporrà la proroga per tutto il mese di aprile del blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado. La misura verrà estesa agli allenamenti, «sui quali non eravamo intervenuti perché c'era ancora la possibilità si tenesse l'Olimpiade», ha aggiunto il ministro che poi ha sferrato l’attacco al calcio e in particolare alla Lega di Serie A, scatenando un vespaio.

Ripresa.

Niente da fare sulla ripresa dei campionati di calcio per il 3 maggio, ha sentenziato Spadafora. In questo vuoto totale rischiano di precipitare le società, che da un lato chiedono aiuto all'esecutivo e dall'altro cercano di tagliare le spese intervenendo sulla voce in uscita più consistente, gli stipendi dei giocatori. La partita avrà oggi un suo momento importante con l'incontro (ovviamente in conference call) tra la Lega serie A e l'Associazione italiana calciatori, che ascolterà e valuterà le risposte dei club.

«L'unità e la solidarietà - ha sottolineato Gabriele Gravina, presidente della Figc, commentando l’intesa della Juventus - sono la prima grande risposta all'emergenza, che rischia di essere ancor più grave se non si dovesse tornare a giocare. Solo il contributo di tutti i protagonisti, ognuno per la sua parte, renderà il calcio più forte». La partita di domani non si preannuncia comunque facile e rischia di essere poco più di un calcio di inizio, perché il modulo Juventus non piace a tutti i club e nemmeno all'Aic, che deve tutelare interessi molto diversi, e trovare una auspicata soluzione comune rischia di richiedere molto tempo e pazienza. «Il calcio può uscire dalla crisi se si prendono misure nell'interesse di tutti», dice Cosimmo Sibilia, vicepresidente vicario della Figc e presidente dei Dilettanti, la base della piramide calcio.

Al veleno.

Da Spadafora, per tutto lo sport dilettantistico, è arrivata la promessa di 400 milioni di aiuti. Al calcio ha riservato delle stilettate al veleno: «Il calcio non ricomincerà il 3 maggio. Le squadre di Serie A hanno già sbagliato quando era il momento di fermarsi, devono capire che nulla sarà più come prima». E ancora: «Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita. Dal calcio di Serie A invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori.

La replica.

Non ha tardato ad arrivare la risposta da parte della Lega Serie A: «Ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia» ha replicato il presidente Paolo Dal Pino. In una nota, la Lega A evidenzia che «in Italia oltre 32 milioni di appassionati seguono il calcio, un fenomeno sociale ed economico che dà lavoro a più di 300 mila persone generando l'1 per cento del Pil nazionale. La Serie A da sempre svolge un riconosciuto ruolo di locomotiva del comparto, producendo direttamente ogni anno circa tre miliardi di ricavi totali e generando un indotto di otto a beneficio dell'intera piramide calcistica oltre a una contribuzione fiscale e previdenziale di un miliardo di euro».

«In questi anni - si sottolinea ancora - l'importo contributivo e solidaristico della Serie A, per lo sviluppo dell'impiantistica, per la valorizzazione dei settori giovanili e per sostenere sport diversi dal calcio, è sempre cresciuto: dai 93 milioni che la Lega Serie A destinava nel primo anno della sua fondazione nel 2010, agli oltre 130 che saranno versati al termine dell'attuale stagione. Cifre importanti, sulle quali si regge l'intera filiera, che la Lega Serie A spera di continuare ad erogare anche per il futuro, a salvaguardia di tutto il movimento calcistico italiano».















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