Una stoccata fa la differenza fiorettiste azzurre d’argento 

Scherma. Ai Mondiali in corso a Budapest il titolo a squadre lo conquista la Russia 43 a 42 Di Francisca, Errigo, Palumbo e Volpi sono state sconfitte solo al minuto supplementare



Budapest (ungheria). Sfuma al minuto supplementare il possibile primo oro per l'Italia della scherma, ai Mondiali in corso a Budapest. Nella capitale ungherese la squadra di fioretto femminile, il Dream Team composto da Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Alice Volpi e Francesca Palumbo, è stata battuta dalla Russia per 43-42 al termine di una sfida che, come evidenziano le cifre dello score finale e comprova il fatto che per arrivare alla stoccata decisiva sia stato necessario il minuto supplementare, è stata nel segno dell’equilibrio.

La finale è stata davvero senza respiro. Dopo un iniziale vantaggio azzurro, le russe sono state capaci di rimontare e portarsi avanti, mantenendo sempre quelle due - tre stoccate di differenza, ma senza mai riuscire ad assestare l’allungo decisivo. Così, la rimonta delle fiorettiste italiane ha risistemato le cose. Nell'ultima frazione Elisa Di Francisca è salita in pedana, contro, sul fronte russo, la già iridata Inna Deriglazova, con l’«eredità» di due stoccate di vantaggio, che è riuscita a mantenere, fino a un minuto dalla fine del tempo regolamentare. Sul vantaggio di 42-41, a 6 secondi dal termine, l'azzurra ha subìto un secondo cartellino giallo - e stoccata a sfavore - per copertura di bersaglio valido, che ha portato sul 42-42 lo score, lasciando vive le speranze russe poi concretizzatesi dopo pochi secondi dall'inizio del minuto supplementare.

Il cammino delle italiane verso l'argento era iniziato domenica con la vittoria, nel turno dei trentaduesimi sulla la Romania per 43-20 ed era proseguito poi col successo per 45-25 contro l'Ucraina. Quinfi ieri Di Francisca e compagne avevano superato per 44-25 il Giappone nell'assalto dei quarti di finale, prima di avere ragione della Francia in semifinale, con il punteggio di 45-37. La grinta, la classe, la bravura delle azzurre, come detto, ha quindi tenuto aperta la finale fino all’ultimo, fino a quell’argento che lascia decisamente un po’ di amaro in bocca. Perchè poi sta di fatto che con il metallo conquistato dalle ragazze del fioretto che “sfuma” da oro ad argento, la settima medaglia italiana ancora non è del metallo più prezioso, dopo i bronzi nell’individuale di Luca Curatoli (sciabola), Elisa Di Francisca, Arianna Errigo (fioretto) e Andrea Santarelli (spada) e quelli a squadre delle spadiste Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alice Clerici e Federica Isola e degli sciabolatori Luca Curatoli, Aldo Montano, Gigi Samele ed Enrico Berrè.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità