2 novembre, saranno venduti 3 milioni e mezzo di crisantemi



Il mercato dei crisantemi, fiore simbolo associato da sempre al 2 novembre, commemorazione dei defunti, "riparte dopo l'anno disastroso della pandemia che aveva costretto le aziende specializzate, una trentina quelle del distretto floricolo tra Lucca e Versilia, a lasciare le serre vuote per assenza di domanda": Coldiretti Lucca e Affi, l'Associazione floricoltori e fioristi italiani, stimano che saranno acquistati circa 3,5 milioni di crisantemi in queste settimane. Di questi uno su due, si aggiunge, è prodotto tra la Piana di Lucca e la Versilia. "La floricoltura - spiega Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca - arriva da due anni senza precedenti nella sua storia. Le imprese hanno buttato al macero milioni di steli e piante e perso la quasi totalità del fatturato. La ricorrenza dei morti segna una graduale ripartenza anche se la stagione, dal punto di vista climatico, non è stata favorevole. Il nostro distretto, con 5 milioni di crisantemi prodotti all'anno, è il principale polo floricolo. Più della metà dei crisantemi coltivati vengono commercializzati in queste settimane. Questa ricorrenza è anche l'occasione per ribadire un messaggio ai consumatori: acquistate fiori tricolori e locali per sostenere le imprese, l'occupazione ed il territorio". La produzione dei crisantemi, si spiega ancora, richiede cure molto particolari e molta manodopera ragione per cui ha vissuto una stagione a due volti. I prezzi al dettaglio possono variare tra 1,00 ed 1,50 euro per la crisantemina e da 1,50 a 2,50 euro per i crisantemi. "La produzione dei crisantemi in fiore è in calo rispetto al passato. Un effetto causato dalla carenza di manodopera e dagli elevati costi di produzione. - commenta Cristiano Genovali, presidente Affi - E' invece stabile la produzione della crisantemina. In generale la qualità sarà ottima". (ANSA).









Altre notizie



Attualità