Drappo Bravìo a Montepulciano celebra 50/o sbarco sulla Luna



(ANSA) - Anche Montepulciano è stregata dalla Luna. Il panno del Bravìo delle Botti, presentato al suono delle clarine  al Teatro Poliziano e realizzato dal perugino Stefano Palermo, celebra i 50 anni dell'allunaggio della missione Apollo 11. Sarà consegnato alla contrada vincitrice la grande gara del Bravìo delle Botti di domenica 25 agosto durante l'esibizione degli Sbandieratori e Tamburini di Montepulciano. Due spingitori per ognuna delle otto contrade della cittadina della provincia di Siena (San Donato, Talosa, Le Coste, Collazzi, Voltaia, Poggiolo, Gracciano, Cagnano) dovranno spingere le rispettive botti, dal peso di circa 80 kg ciascuna, lungo un percorso in salita di quasi 1,8 km. La prima contrada a raggiungere il sagrato del Duomo si aggiudicherà la vittoria e il panno dedicato ai 50 anni dallo sbarco sulla Luna. Intanto c'è già una contrada vincitrice che, con una trippa di Chianina Igp, ha ottenuto il primato dei consensi al concorso "A Tavola con il Nobile": si tratta della contrada San Donato, da tempo assente dal podio poliziano, che ha superato - secondo il giudizio di una giuria tecnica presieduta dall'ideatore dell'iniziativa, Bruno Gambacorta - la guancia della contrada Collazzi e lo spezzatino della nonna proposto da Talosa, oltre che ricette creative e tradizionali di peposo, della lingua e un caciucco di carne. Mentre il vino che ha sommato il maggior numero di consensi per il felice abbinamento per le carni della gigantesca razza bovina, simbolo del territorio, è il Nobile di Montepulciano Podere Casanova annata 2016. "L'associazionismo - ha concluso soddisfatto il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini - è il nostro valore aggiunto e testimonia lo 'stile di vita Montepulciano'. Il nostro territorio è ricco di un patrimonio, e il Nobile è un ingrediente non storico, non solo economico". L'anno contradaiolo nella città poliziana termina la terza settimana di settembre, dopo un fitto calendario di sfide. "E' questo il regalo più bello di Don Marcello - ha concluso il reggitore del Magistrato delle Contrade, Giulio Pavolucci - che ha fatto riscoprire negli anni '70 la tradizione delle contrade fondate nel 1337. E apparentemente dividendoci in otto contrade, ci ha riuniti".(ANSA).









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