Osservatorio dieta mediterranea, Educazione alimentare a scuola
(ANSA) - NAPOLI, 15 OTT - Inserire l'Educazione alimentare all'interno dei percorsi scolastici, dalle scuole elementari alle secondarie di secondo grado, "come vera e propria materia curriculare studiata tutto l'anno, supportando gli insegnanti con le docenze di biologi nutrizionisti". E' la proposta di Vito Amendolara, presidente dell'Osservatorio Dieta Mediterranea, l'organismo con sede a Napoli. Amendolara ne ha parlato in occasione della tavola rotonda sul tema "Mediterranean Diet:a tool for the Agenda 2030" svoltasi al "Milan Urban Food Policy Pact".
Per arginare le morti per malattie connesse alla cattiva nutrizione (100mila all'anno secondo SINuC) e il fenomeno dell'obesità infantile (il 30% dei bambini di 8-9 anni è almeno sovrappeso, secondo AIRC) bisogna agire in fretta, è stato rilevato, "in modo incisivo e duraturo, partendo dalla popolazione più giovane, coinvolgendo le famiglie e i Comuni".
"Bisogna creare consapevolezza - ha spiegato Amendolara - affinché le scelte alimentari siano più responsabili e la dieta mediterranea venga considerata un modello alimentare e culturale in grado di fare prevenzione primaria".
Secondo Ruggero Lensi, direttore generale Uni e vicepresidente Iso, è necessario "costruire percorsi di formazione adatti ad ogni fascia di età, per trarre vantaggio di tutti i benefici insiti nella dieta Mediterranea". A parere di Francesco Schittulli, presidente Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), "la corretta alimentazione è uno dei pilastri della prevenzione primaria. La dieta mediterranea rappresenta un modello virtuoso, capace di allontanare circa il 30% dei tumori e ridurre il rischio di patologie oncologiche e non, cardiovascolari e altre". Dal canto suo Antonio Limone, direttore generale della Asl di Caserta, ha messo in rilievo che "la dieta mediterranea, come conferma la scienza, tutela la salute agendo sul microbiota e rappresenta un modello di benessere superiore ai farmaci. Dobbiamo investire nelle scuole garantendo alimenti di qualità ai giovani. Solo così salute e sviluppo saranno uniti per il futuro delle nostre comunità".
(ANSA).