Sgarbi: «Se va giù il Posta a Dobbiaco denuncio Kompatscher»

«Se c'è un De Chirico del 1920, che ha l’età dell'hotel, che faccio? Lo distruggo solo perché non è vincolato?». Vittorio Sgarbi scende in campo per l'hotel Posta di Dobbiaco e la tutela, in generale, di un bene del Novecento, e lo fa alla sua maniera, puntando il dito contro tutti. «Lo buttano giù? E allora vuol dire che non esiste più lo Stato, non esiste più la Provincia autonoma, è sparita la Sovrintendenza, l'assessore Bessone pensa solo a quello che è suo...». Prende fiato e poi affonda il finale: «Soprattutto: caro Kompatscher devi darti una svegliata. Ma dartela presto»