Terre degli Uffizi strappa dall'oblio i letterati Nomi e Magi



ANGHIARI (AREZZO) - Al Museo della Battaglia ad Anghiari (Arezzo) arriva una mostra di Terre degli Uffizi che narra gesta e opere dei letterati Federigo Nomi (1633-1705) e Girolamo Magi (1523-1572) nati nel paese della Val Tiberina. Dal 27 maggio al 17 settembre loro opere manoscritte e a stampa tracciano un itinerario tra le corti dei Medici e di Venezia, dove Nomi e Magi vissero e lavorarono. "Intellettuali in battaglia, fama e oblio di due letterati dalla Battaglia di Anghiari all'assedio di Famagosta" è il titolo della rassegna curata da Gabriele Mazzi e scaturita da recenti studi di Pietro Giabbanelli su Magi.
    Due personaggi diversi ma accomunati da destini simili: l'instancabile produzione letteraria, seguita dall'oblio. Spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: "È una mostra sofisticata e entusiasmante anche perché nasce da nuovi, importanti studi, ora messi alla portata del pubblico con testi e dipinti".
    Il direttore generale della Fondazione CrFirenze Gabriele Gori sottolinea che la mostra fa "approfondire vicende storiche dei nostri territori e la conoscenza di Nomi e Magi". Di Magi è rievocata l'influenza esercitata su di lui da Pietro Aretino che lo aiutò a pubblicare il volume "Le guerre di Fiandra" e le commissioni di Cosimo I De' Medici che poi lo portarono alla Serenissima. Per Magi fu fondamentale lo studio del trattato di architettura militare di Albrecht Dürer, riferimento per la sua "Della Fortificazione delle Città", a quattro mani con Giacomo Fusto detto Castriotto pubblicato a Venezia nel 1564. Per Nomi, il turbolento ambiente toscano diviso tra galileisti e aristotelisti, lo portò da rettore della Sapienza di Pisa all'esilio a Monterchi dove scrisse la "Buda liberata" (1703) e "Al Catorcio d'Anghiari" rimasto manoscritto e stampato solo a metà del XIX secolo. In prestito dagli Uffizi 'La fama e l'oblio' di Nicolas Tournier, 'La donna e il soldato' di Gerard Ter Borch e ritratti di Francesco Redi, Selim II, Pietro Aretino. Dalla Biblioteca di Arezzo, volumi a stampa delle opere di Magi, dal Museo di Palazzo Taglieschi il Ritratto di Federigo Nomi. 
   









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