La rilevazione

Un buon lavoro? Per gli altoatesini decisivo è il salario

Indagine di Ipl: «Seguono i contenuti e il clima con i colleghi». A sorpresa, la conciliazione non è in cima alla classifica



BOLZANO. Con l'indagine di primavera del Barometro, l'Istituto Promozione Lavoratori ha sondato l'importanza attribuita dagli intervistati a diversi aspetti che riguardano il rapporto di lavoro. I risultati confermano ciò che è emerso recentemente da più fonti: l'elemento retributivo fisso si posiziona in cima alla classifica, seguito dai contenuti e dal clima di lavoro.

"Non dobbiamo tuttavia commettere l'errore di sottovalutare l'importanza degli altri aspetti e affidarci a conclusioni affrettate - avverte il Direttore IPL Stefan Perini - perché anche questi hanno ottenuto valutazioni medio-alte. Oggi più che mai, dunque, chi offre il 'pacchetto' di condizioni di lavoro più attraente ha le migliori possibilità di trattenere o attrarre le migliori leve".

I criteri più importanti sottolineati dai dipendenti altoatesini sono una retribuzione dignitosa, mansioni interessanti e una buona atmosfera lavorativa. In particolare, il salario di base, cioè lo stipendio senza benefici aggiuntivi che potrebbero potenzialmente cambiare nel tempo, è stato identificato come l'elemento più decisivo.

"Questo risultato non sorprende se si considera che i lavoratori dipendenti in Alto Adige devono spendere una parte significativa del loro reddito per le spese di base come l'affitto, le bollette e il cibo. L'alto costo della vita e la diminuzione della capacità di risparmio lasciano poco spazio ad altre considerazioni", commenta la ricercatrice Ipl Marie Elena Iarossi.

Anche altri elementi, comunque, sono molto gettonati: se è vero che lo stipendio base ha ricevuto una valutazione compresa tra 8 e 10 dal 79% degli intervistati, il contenuto del lavoro e i rapporti con i superiori e i colleghi hanno ottenuto quote elevate (76%). Questo dimostra che gli altoatesini non sono affatto indifferenti alla loro spinta interiore e all'ambiente di lavoro.

Solo pochi intervistati considerano l'equilibrio tra vita privata e lavoro e gli altri benefit un fattore decisivo (rispettivamente 55% e 45%). Questo risultato sorprendente fa riflettere, poiché questi fattori sono spesso presentati come considerazioni cruciali sia nelle trattative di contrattazione collettiva che nei colloqui. 













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