Sanità

Asl, in 400 sono senza patentino «Chi non studia non può restare»

La commissaria Pechlaner: «Scaduti i 3 anni non possiamo rinnovare il contratto a chi non s’impegna. Prorogheremo invece i termini a medici e infermieri che dimostrano di voler imparare la lingua tedesca»


Valeria Frangipane

BOLZANO. Medici e infermieri senza patentino - in tutto sono più di 400 - non si vedranno rinnovare i contratti a tempo determinato oltre i 3 anni. I primi avvisi sono stati spediti col risultato che negli ospedali cresce l'incertezza.«Sono persone e professionisti preziosi ma chi non vuol studiare il tedesco perchè non ha voglia, non può restare dentro l'Asl. Chi invece si sta impegnando con corsi, lezioni e va anche all'estero (noi lo permettiamo), verrà stabilizzato. Il tutto entro i limiti di legge. Credo sia interesse anche dei sindacati rispettare il bilinguismo». Irene Pechlaner, commissaria straordinaria Asl, dice che il personale è il "nostro" capitale, senza è impossibile garantire i servizi. «La maggior parte di loro sta studiando e parecchi sono arrivati a un buon livello per sostenere l'esame. Chi non fa nulla però non può restare». Pechlaner ha due punti cardine da centrare. «Devo garantire alla popolazione il diritto alla salute sancito dalla Costituzione e consentire a ogni paziente, come stabilisce lo Statuto, di esprimersi nella propria madre lingua. Va da sè che i nostri professionisti devono sapere italiano e tedesco. Ma siccome come in tutto il resto d'Europa mancano medici e infermieri - continua Pechlaner - abbiamo assunto provvisoriamente, senza patentino, più di 400 operatori. Per i primi 3 anni possiamo sottoscrivere contratti a tempo determinato, questione permessa in tutta Italia e anche in tutta Europa. Se però vogliamo tenerli, senza bilinguismo, possiamo sì prorogare il contratto altri 2 anni, ma dobbiamo essere certi che vogliano imparare il tedesco. E non che abbiano deciso fin dall'inizio e credetemi ci sono dei casi, di restare qui 5 anni senza patentino per poi andare altrove. Tornare a casa o lavorare nel privato». Così la commissaria: «Esamineremo attentamente ogni singolo caso, perché ci sono per esempio medici che nei primi 3 anni hanno frequentato corsi di seconda lingua e magari hanno conseguito anche il livello B2, dimostrando di voler rimanere in Alto Adige. Questi professionisti verranno aiutati in tutti i modi a restare. Faremo il possibile per stabilizzarli entro i limiti di legge. Ma se ci rendiamo conto che in 3 anni di contratto provvisorio un medico o un infermiere non ha frequentato alcun corso, dimostrando di non voler acquisire i titoli per rimanere, allora l'Asl non ha alcun interesse a prolungare il contratto e dopo 3 anni queste persone dovranno tornare da dove sono venute. Hanno dato comunque un grande contributo. La maggior parte di loro è stata con noi durante il Covid - chiude - e ci ha aiutato a superare la pandemia e questo va riconosciuto! Però una lingua in più non è un limite ma un'opportunità. E in 3 anni più 2 se vuoi ce la puoi fare».