Turismo

Coronavirus, perdita del 30% nel fatturato per gli albergatori trentini

Il presidente di categoria, Gianni Battaiola: “Per ripartire servono protocolli e sostegni”. La perdita complessiva della stagione invernale in corso è stimata tra i 280 ed i 300 milioni di euro

TRENTO - Le imprese alberghiere trentine registrano un calo di fatturato nella stagione invernale in corso pari al 30%, mentre la perdita media di fatturato nel 2020 è stimata tra il 30 e il 40%.

Lo riporta una nota dell'Associazione degli albergatori del Trentino (Asat), sulla base dei dati Ispat. La perdita complessiva della stagione invernale in corso è stimata tra i 280 ed i 300 milioni di euro.

Nelle zone dei laghi di Garda, Levico e Caldonazzo le perdite medie di fatturato oscillano tra il 50% ed il 70%, in ragione dei mancati arrivi nella prima parte della stagione estiva dell'anno scorso.

"Uno dei principali elementi di incertezza per la ripartenza, è l'assenza di un protocollo anti-Covid di regolamentazione del funzionamento degli impianti sciistici, nel momento in cui essi saranno autorizzati alla riapertura", spiega il presidente Asat Giovanni Battaiola, chiedendo sostegni dal sistema creditizio trentino, finanziamenti per i lavoratori stagionali, cancellazione dell'Imis per il 2021.