Referendum sull'autodeterminazione, i vertici del partito della Klotz assolti dall'accusa di truffa alle Poste
Il giudice ha accolto la richiesta del procuratore Guido Rispoli e ha disposto l'archiviazione dei procedimento avviato a carico di Werner Thaler e e di Reinhild Campidell, esponenti del Suedtiroler Freiheit
BOLZANO. Non vi fu alcuna truffa a Poste Italiane in occasione dell'invio di 375.720 buste contenenti una sorta di referendum sull'autodeterminazione die sudtirolesi in Alto Adige. Accogliendo la richiesta del procuratore Guido Rispoli, il giudice delle indagini preliminari ha disposto la definitiva archiviazione del procedimento a suo tempo avviato a carico di Werner Thaler (all'epoca segretario amministrativo del movimento politico Suedtiroler Freiheit) e di Reinhild Campidell, candidata in occasione delle elezioni provinciali dell'ottobre 2013.
I due erano stati accusati di aver inviato le buste con il formulario del referendum secessionista ottenendo l'applicazione delle tariffe ridotte (4 centesimi anzichè 1,75 euro a busta) previste per l'inivio di propaganda elettorale. La Procura aveva ipotizzato un danno per 668 mila euro ma nel corso dell'inchiesta erano emersi alcuni elementi che avevano indotto lo stesso procuratore a chiedere l'archiviazione dell'indagine.
Considerando che l'autodeterminazione è sempre stato un punto fermo del progetto politico del Suedtiroler Freiheit, la stessa Procura era giunta a conclusione che anche un formulario referendario secessionista avrebbe dovuto essere considerato materiale inerente la campagna elettorale. Il caso, dunque, è stato definitivamente archiviato.