I termovalorizzatori e il ciclo dei rifiuti



Inceneritori e termovalorizzatori non sono la stessa cosa: i primi sono impianti che bruciano i rifiuti e basta, mentre i secondi sono impianti che bruciano i rifiuti per produrre energia. Gli inceneritori sono impianti vecchi, che oggi non si costruiscono più (in Italia non ce ne sono più): si preferiscono i termovalorizzatori, che permettono non solo di distruggere i rifiuti, ma anche di produrre elettricità.     Gli impianti che bruciano rifiuti in Italia sono complessivamente ua quarantina, tutti termovalorizzatori, per lo più collocati al Nord. Le strutture maggiori sono quelle di Brescia, Milano, Torino, Parona (Pavia), Modena, Granarolo dell'Emilia (Bologna), San Vittore del Lazio (Frosinone), Acerra (Napoli).     Inceneritori e termovalorizzatori bruciano lo stesso tipo di rifiuti, quelli solidi urbani (piccoli imballaggi, carta sporca e stoviglie di plastica, ad esempio) e quelli speciali (derivanti da attività produttive di industrie e aziende). Per legge la temperatura di combustione deve essere sopra gli 850 gradi, per evitare la formazione di diossine. Se la temperatura scende, si attivano bruciatori a metano.     Rispetto agli inceneritori, i termovalorizzatori hanno in più radiatori dove l'acqua viene portata ad ebollizione, turbine azionate dal vapore e alternatori mossi dalle turbine che producono energia. Gli impianti più moderni distribuiscono anche acqua calda per i termosifoni delle case.     Anche se l'impatto zero non esiste, questi impianti sostanzialmente non inquinano, come evidenziato da studi del Cnr e dell'Ispra. Ma hanno il problema degli scarti, in particolare ceneri e fumi. Per questo, i moderni termovalorizzatori hanno 4 livelli di filtraggio per i fumi e sistemi di trattamento e riciclo delle ceneri molto avanzati.     Anche per queste ragioni, le analisi epidemiologiche recenti condotte intorno agli impianti moderni non hanno evidenziato un aumento di patologie. Nel paesi del Nord Europa i termovalorizzatori sorgono in mezzo alle città. Resta però un problema: la combustione produce CO2 e contribuisce all'effetto serra.









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