Germania

La Nona di Beethoven compie 200 anni, un inno alla pace



Buon compleanno, Nona! La Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven festeggia 200 anni, debuttò infatti a Vienna il 7 maggio 1824 in un’esecuzione che fu "interrotta più volte dalle esclamazioni entusiastiche del pubblico", come scrisse un critico alla fine del concerto in cui era presente anche il compositore ormai completamente sordo. Il fatto che due secoli dopo questa sinfonia sarebbe stata riconosciuta come inno europeo, e come il più classico dei capolavori della musica classica, allora era imprevedibile.

L’anticonvenzionalità della scelta di aggiungere un coro alla parte sinfonica in cui le voci umane si uniscono all’orchestra e cantano l'Inno alla gioia di Schiller fu subito perdonata al compositore: "Beethoven era percepito come un avanguardista", ha detto il direttore d'orchestra Martin Haselböck alla agenzia di stampa tedesca dpa, aggiungendo che " era il più moderno dei moderni". Tra le migliaia e migliaia di celebrazioni in programma per i 200 anni del capolavoro, quella che vedrà protagonista Haselböck è una delle più interessanti per l’approccio scientifico. Domani e dopodomani dirigerà infatti la Nona nella Historische Stadthalle di Wuppertal (il canale tedesco WDR trasmetterà il primo concerto, che sarà anche su YouTube) . La sede è stata scelta dai promotori del progetto, l’istituzione Casa di Beethoven a Bonn , il Centro di ricerca sull'archivio di Beethoven e Istituto di musicologia dell'Università di Vienna, per le sue caratteristiche acustiche che si avvicinano molto a quelle del Kärntnertortheater di Vienna, dove avvenne la prima esecuzione. L’intenzione è infatti quella di replicare la Nona esattamente come fu proposta al pubblico viennese quel 7 maggio di due secoli fa. Il Kärntnertortheater fu il teatro che nella capitale austriaca anticipò dell'Opera di Stato. Si trovava sul sito dell'attuale Hotel Sacher ed era il luogo dove veniva rappresentata l'opera tedesca e italiana. Offriva una sala enorme, con posti a sedere per oltre 2.000 persone, che veniva eccezionalmente utilizzata anche per grandi concerti, come nel caso della prima della Nona di Beethoven.

Che non fu la unica opera del grande compositore eseguita quella sera: alla sinfonia fecero seguito tre parti della Missa Solemnis (il Kyrie, il Credo, e l'Agnus Dei) e la tarda ouverture La consacrazione della casa. l'Orchestra dell'Accademia di Vienna diretta Haselböck suona sempre con strumenti storici, cioè con strumenti dell'epoca di Beethoven, così avverrà anche martedì e mercoledì.

Nella rievocazione della prima i musicisti e il coro si troveranno esattamente nella stessa posizione del 1824: “una formazione speciale che riprende la consuetudine di allora di posizionare il coro davanti, incassato nella fossa dell'orchestra ,e l'orchestra sul palco. Questo ha un forte effetto acustico, le voci sono molto evidenti”, spiega una delle anime del progetto, Birgit Lodes dell'Istituto di Musicologia dell'Università di Vienna, tra i massimi esperti di Beethoven. Il concerto nella Historische Stadthalle di Wuppertal si preannuncia straordinario. Esteticamente e contenutisticamente il programma che è stato ricostruito suggerisce che Beethoven volesse fare appello all'idea della pace eterna e globale, un appello è più attuale che mai. Intanto le occasioni per festeggiare i 200 anni del capolavoro non si contano. A Berlino uno degli eventi clou: alla Staatsbibliothek di Berlino, la Biblioteca di Stato che la conserva come il più grande dei tesori in un caveau alla temperatura costante di 18 gradi e a un tasso di umidità del 50%, è eccezionalmente esposta al pubblico la partitura originale della sinfonia con le note scritte a mano da Beethoven: un pacchetto di oltre 200 fogli non rifilati, anche in formati diversi, cui normalmente hanno accesso solo pochissimi studiosi.

Eccezionale è anche l’esposizione nella casa del musicista a Baden, la bella località termale a 25 km da Vienna dove Beethoven trascorse 15 estati, delle due lettere provenienti dal museo Casa natale di Beethoven a Bonn, in cui il compositore parla dello stato dell’arte della sinfonia, testimoniando che in parte, se non in buona parte, fu scritta proprio lì, a Baden. Poco importa se mente sull’avanzamento del lavoro, sostenendo che anche la copiatura fosse già terminata, affinché le partiture fossero pronte furono necessari altri 5 mesi.

Ora, questo 7 maggio 2024 è per tutti noi, anche per chi non ne sa nulla di musica classica, è il momento di godere dell’armonia e delle parole che universalmente celebrano la fratellanza e la pace, la gioia e l’amicizia, parti di un’opera complessa in cui ognuno può scegliere ciò che preferisce.

 













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