Il progetto

A Caldaro la funicolare porta la fibra ottica

Circa 3 chilometri di cavi salgono lungo i binari dell’ex cremagliera che dal paese porta alla Mendola. L’iniziativa voluta dalla Provincia per collegare Alto Adige e Trentino. Previste anche 12 telecamere di sicurezza. 



Caldaro. Grazie alla funicolare, la fibra ottica sale dalla piana altoatesina fino alla montagna, al confine fra Alto Adige e Trentino. Un intervento ad alto profilo tecnologico, che punta a innovare i collegamenti fra le due provincie.

Lungo i binari dell'ex cremagliera, che da Caldaro sale alla Mendola, è in corso di esecuzione la posa della fibra ottica. In totale sono quasi 3 chilometri di cavi che collegheranno la provincia di Bolzano a quella di Trento e viceversa.

Ad eseguire l'intervento è un'azienda di Laives, che ha sede in zona produttiva Vurza, fra l'altro recentemente inserita tra le 100 eccellenze italiane. «Si tratta di un lavoro commissionato dall'ufficio infrastrutture della Provincia di Bolzano - spiega il titolare dell'azienda Cristiano Cantisani - . Un collegamento ad "anello", in fibra ottica, tra Alto Adige e Trentino, anche con la predisposizione di pali e collegamenti elettrici e ottici per le 12 telecamere di sicurezza sulla tratta della funicolare (ex cremagliera) della Mendola. Sono stati posati 2.700 metri di cavo in fibra ottica ed elettrico, armati in acciaio, lungo i binari della funicolare, posando anche 12 pali per la futura installazione di altrettante telecamere a controllo della tratta. Con lo stesso cavo verranno collegate in anello le due Provincie di Bolzano e Trento, sfruttando l'infrastruttura presente nella nostra Provincia, partendo da Caldaro, con quella presente nella Provincia di Trento in arrivo dalla Val di Non».

«Lungo la tratta, con pendenza fino al 65 per cento - continua Cantisani -, sono stati creati i plinti per la posa dei pali e per i fissaggi dei due cavi, tutto ciò in due finestre temporali obbligate che coincidevano con la chiusura per la manutenzione dell'impianto e cioè 15 giorni a fine novembre e 15 giorni a inizio marzo, con condizioni meteo non certo favorevoli, avendo dovuto lavorare lungo tratti ancora innevati soprattutto, su quelli verso monte, che sono anche caratterizzati dalle maggiori pendenze. Siamo riusciti comune a terminare i lavori rispettando la tabella di marcia e tutto questo anche con l'aiuto del personale della funicolare al quale va un ringraziamento particolare per averci supportati nel trasporto dei materiali più pesanti che altrimenti sarebbe stato impossibile trasportare e per averci aiutato nella logistica e nell'organizzazione dell'opera, che sicuramente è stata fatta in una situazione non normale e al di fuori degli schemi tradizionali».













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