Alloggi comunali sfitti, la replica di Caramaschi alle critiche leghiste: «Assegneremo 40 case»
«I nostri uffici devono seguire procedure precise in questi casi», chiarisce il sindaco di Bolzano, «rispettando leggi e regolamenti. E soprattutto appaltare con iter regolari i lavori di risanamento caso per caso»
BOLZANO. «Case comunali? Per 40 di queste è già pronta la procedura per riassegnarle»: così il sindaco all’indomani dell’offensiva leghista sul patrimonio abitativo municipale inutilizzato. «C’è la crisi degli alloggi, ma si lasciano metri quadri preziosi vuoti», accusano Filippo Maturi e Patrizia Brillo. L’assessore Stefano Fattor ha già replicato che si tratta di una settantina di appartamenti.
Negli uffici del Comune hanno compulsato le carte, consegnando a Renzo Caramaschi i dati: la maggioranza degli appartamenti sono stati liberati a dicembre. «Non si tratta di alberghi o di foresterie», dice il sindaco, «per le quali si può procedere con un ricambio accelerato e semplice. In questi casi parliamo di luoghi in cui le persone hanno abitato per decine di anni, mettendo lì dentro la loro vita».
La conseguenza di questa situazione è che le case devono essere completamente riadattate alla tecnologia di oggi, a partire dall’usura degli impianti. Il medesimo problema si trova ad affrontare anche l’Ipes che, di fronte al cambio repentino dei nuclei famigliari, sta procedendo con un vasto e costoso programma di cantiere, a riqualificare centinaia di appartamenti di sua proprietà. E guarda ad un orizzonte di anni. Nel caso del patrimonio comunale, si tratta di alloggi ancora più vecchi, in condo- mini spesso datati e che hanno visto la permanenza prolunga- ta delle prime famiglie assegnatarie.
«I nostri uffici devono seguire procedure precise in questi casi», chiarisce Caramaschi, «rispettando leggi e regolamenti. E soprattutto appaltare con iter regolari i lavori di risanamento caso per caso». Senza contare che il bilancio del Comune, dopo anni di Covid e di esplosione dei costi energetici, è più stretto di quello provinciale e dunque dell’Ipes. Tenendo conto di questa tempistica, ec- co spiegato, è la giustificazione del Comune, perché contano di poter riassegnare almeno 40 appartamenti entro l’anno.