L'ADUNATA DI TRENTO

Alpini, grigliate vietate fuori dai bar 

Niente piastre e fiamme: i cibi dovranno essere cotti all’interno, per questioni di sicurezza. E gli esercenti si lamentano


di Sandra Mattei


TRENTO. Il disciplinare del Comune sul commercio parla chiaro. Alla voce plateatici, vieta la cottura di cibi all’esterno. Ed a maggior ragione, per i tre giorni dell’Adunata nazionale degli alpini, con l’arrivo di centinaia di migliaia di persone attese in città, fornelli per cuocere i cibi di qualsiasi tipo, che siano a fiamma o elettrici, saranno rigorosamente vietati.

Lo conferma l’assessore allo sviluppo economico Roberto Stanchina, che afferma: «Gli esercenti di bar e ristoranti sono stati informati da tempo: sono vietate piastre elettriche e fiamme all’esterno dei locali. È permessa invece la mescita di bevande. So che c’è stato del malumore, ma non possiamo derogare dalla sicurezza. Ma chi vorrà preparare panini con pasta di lucanica o würstel, può farlo cuocendo gli alimenti all’interno e potrà anche allestire, al posto di tavolini e sedie, le panche da festa popolare». Il divieto ha creato un po’ di maretta tra gli esercenti, che vedono nell’evento nazionale che si svolgerà dall’11 al 13 maggio (ma che vedrà affluire in città anche visitatori per un periodo più lungo del fine settimana) un’occasione irripetibile di fare incassi d’oro.

«Ci sono state comunicate queste disposizioni da tempo, - commenta Massimiliano Peterlana, vice presidente della Fiepet Confesercenti - è vero. Ma al di là delle regole che disciplinano i plateatici, c’è anche un discorso che riguarda la sicurezza. Perciò, non solo non si potranno cucinare cibi all’esterno dei locali pubblici, ma ci è stato chiesto di allestire plateatici dalle strutture leggere, che siano rimovibili in tempi brevi, se ci dovesse essere un’emergenza. Per questo c’è del malcontento nella categoria, che non potrà allestire tavolini e sedie come vuole, ma dovrà rispettare le indicazioni, che fanno capo alla Questura». A maggior ragione per quei locali che sono in centro storico, dove la ressa sarà grande anche nei giorni precedenti la sfilata, si dovrà attenersi a queste indicazioni. C’è anche da tenere presente che il giorno della sfilata, se dovesse essere confermata la presenza del presidente della Repubblica Mattarella (vedi “Trentino di ieri, ndr.) si dovranno rispettare dei protocolli di sicurezza, lasciando aree libere per il passaggio della massima autorità dello Stato. Lo stesso Massimiliano Peterlana, confessa che non allestirà il plateatico all’esterno del ristorante, se non dopo la sfilata. «Siamo noi responsabili della struttura - spiega il titolare delle Due spade - perciò preferisco non rischiare, se nella ressa sedie e tavolini dovessero intralciare il regolare flusso della gente. O se, nella peggiore delle ipotesi, qualcuno pensasse di utilizzarli per bravate».

Massimo Ducati, consigliere comunale delegato all’Adunata nazionale, spiega che il Comune è impegnato nel garantire la sicurezza e nel fare rispettare le norme del disciplinare: «Confermo che il plateatico è inteso solo come servizio all’esterno di un locale, perciò i cibi si possono cucinare solo all’interno, per rispettare le norme igienico sanitarie. Per la sfilata degli alpini interviene anche il fronte della sicurezza, perché non è pensabile che si siano fiamme, bombole del gas e affini, dove ci sarà una concentrazione di gente senza precedenti. Anche le palestre nelle scuole, messe a disposizione per il pernottamento delle penne nere, c’è il divieto di allestire cucine. Abbiamo fatto un’eccezione per quanto riguarda la mescita di bevande, che di norma non sarebbe prevista nei plateatici».

Per quanto riguarda invece la sicurezza da garantire per le autorità che arriveranno a Trento per la sfilata del centenario della fine della grande guerra, Ducati afferma che la competenza è della Questura. «So che ci sono dei protocolli di sicurezza - precisa - da mettere in atto a seconda del grado dell’autorità a cui sono riferiti e ci teniamo in stretto contatto con il questore per fare in modo di attenerci a quanto sarà disposto».













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