Politica

Autonomia, patto con Calderoli

Tavolo con il ministro, Kompatscher, Fugatti e le commissioni paritetiche per la revisione statuaria: entro sei mesi la bozza di Statuto. Kompatscher: «Recuperare e aumentare le competenze». Lega e FdI entusiasti, più facile la coalizione per la giunta



BOLZANO. Entro sei mesi arrivare ad avere una proposta di revisione dello Statuto di autonomia. Per ripristinare le competenze indebolite dal contenzioso con la Corte costituzionale ed estendere la potestà delle Province di Bolzano e Trento. Il patto è stato siglato ieri (20 dicembre) a Roma tra il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli (Lega), Arno Kompatscher e il presidente trentino Maurizio Fugatti. L'incontro è stato organizzato su indicazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: nelle sue mani poche settimane fa Kompatscher aveva presentato il disegno di legge costituzionale di adeguamento dello Statuto di autonomia a nome di tutte le autonomie speciali (tranne la Sicilia). L'appuntamento è arrivato non a caso nel pieno delle trattative sulla giunta provinciale tra Svp, FdI, Lega, Freiheitlichen e Civica. L'impegno del governo sul rafforzamento dell'autonomia, attraverso Calderoli, di fatto blinda l'alleanza con la destra in Alto Adige. Kompatscher ieri lo ha ammesso apertamente: «Il motivo principale della scelta, anche molto discussa, di questa alleanza è la possibilità di lavorare sulla riforma con le forze di governo. Inseriremo un riferimento preciso nell'accordo di coalizione».

Il tavolo

Al Tavolo delle autonomie con Calderoli hanno partecipato Arno Kompatscher, l'assessore Daniel Alfreider, Maurizio Fugatti, il presidente della Commissione dei Sei Alessandro Urzì, della Commissione dei Dodici Fabio Scalet, il capo di gabinetto della Regione Trentino Alto Adige Marcello Torregrossa. Con lo staff del ministro c'era, tra gli altri, Maurizio Bosatra, commissario della Lega in Alto Adige. «È un primo, importante risultato, perché ci siamo dati non solo un metodo di lavoro ma anche una tempistica», commenta Kompatscher. Il disegno di legge, riferisce Urzì, prevede il ripristino delle competenze, il loro ampliamento (ad esempio su ambiente, energia, urbanistica) e l'intesa vincolante del Parlamento con le Province e la Regione sulle leggi di revisione dello Statuto. Così Calderoli. «Il tema è oggetto di attenzione da parte del governo e intendiamo valutare insieme tutte le iniziative necessarie».

Le ricadute sulle trattative

La bozza di revisione dello Statuto sarà pronta entro sei mesi, per essere poi consegnata al governo e poi al Parlamento. Ci lavorerà il tavolo tecnico-politico inaugurato ieri. Ma entro la metà di gennaio Kompatscher deve presentarsi in consiglio provinciale per ottenere il voto sulla sua proposta di giunta. Come detto, la promessa sullo Statuto ha messo di ottimo umore Lega e Fratelli d'Italia, che si sentono già con un passo dentro Palazzo Widmann. Difficile a questo punto immaginare una giunta che non sia a 11, cioè con due assessori italiani. E, fanno capire i leghisti, è altrettanto difficile immaginare che Christian Bianchi (Lega-Uniti per Laives) possa restare fuori per fare sedere il centrista Angelo Gennaccaro (Civica) accanto a Marco Galateo (FdI). Urzì lo dice in termini diplomatici: «Abbiamo iniziato oggi (ieri, ndr) un percorso di lavoro con le forze di governo nazionale FdI e Lega. Questo ha una sua logica se al governo provinciale siederanno le medesime componenti». Per garantire questo scenario si starebbero intrecciando colloqui con Calderoli e con il ministro Francesco Lollobrigida. Altrimenti detto, è la tesi che circola tra i leghisti, «se resta fuori la Lega non può entrare FdI, salterebbe tutto».

Il Quirinale

Nel pomeriggio Kompatscher ha partecipato alla cerimonia in programma al Quirinale per lo cambio degli auguri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Kompatscher ribadisce la sua posizione politica: «Quello del presidente della Repubblica, garante della Costituzione (della quale l'Autonomia Statutaria è un elemento), è un ruolo importantissimo anche per le Autonomie e le minoranze che non vorremmo vedere indebolito dai progetti di revisione della forma di Governo dei quali si discute negli ultimi tempi». FR.G.













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